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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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‘Comuni ricicloni’, Legambiente denuncia scarsi risultati nella differenziata

Il rapporto regionale premia dodici Comuni, mentre sono otto quelli a cui va il premio di seconda categoria. Sono trenta invece "gli indifferenti" che non hanno raggiunto nemmeno il 10 percento nella raccolta. Lecce ferma al 13,9. Legambiente: "Le discariche fanno da padrone"

BARI – Prosegue l’attività di Legambiente volta a monitorare lo stato di salute del territorio regionale, a partire dalla buona pratica della raccolta differenziata. Nella settima edizione di ‘Comuni ricicloni 2014’ realizzata da Legambiente Puglia grazie al contributo dell'assessorato alla qualità dell'Ambiente della Regione Puglia e con il patrocinio di Anci Puglia, sono 12 i municipi che hanno ricevuto il riconoscimento per aver avviato un modello di gestione dei rifiuti orientato al recupero, con oltre il 65 percento di raccolta differenziata imposto dalla legge nazionale e raggiunto nel 2013.

Anche quest’anno svetta al primo posto della classifica generale il Comune barese di Rutigliano che ha raggiunto, nel 2013, il 79,8 percento. Seguono Cellamare, Monteparano, Casalvecchio Di Puglia, Canosa di Puglia, Casalnuovo Monterotaro, Torre Santa Susanna, San Pancrazio Salentino, Andria, Troia, Erchie e Roccaforzata.

Sono invece otto i Comuni pugliesi a cui va il premio di seconda categoria, per aver raggiunto nei primi dieci mesi del 2014 un media percentuale pari o superiore al 65 percento: Crispiano, Fasano, Chieuti, Sava, Laterza, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Latiano. Si nota come non sia presente alcun comune della provincia di Lecce nelle prime posizioni. 

Dieci amministrazioni hanno invece ricevuto la menzione speciale "Start Up" per aver avviato sistemi di raccolta differenziata innovativi, riuscendo ad ottenere, in almeno uno degli ultimi quattro mesi del 2014, una percentuale di differenziata pari o superiore al 65 per cento. Si tratta di Faggiano, Volturino, Barletta, Adelfia, San Giorgio Jonico, Massafra, Monteiasi, Serracapriola, Anzano di Puglia e San Ferdinando di Puglia. 

Poco soddisfacenti, anche per questa edizione, continuano ad essere i risultati conseguiti anche dai capoluoghi di provincia ad eccezione di Andria: Brindisi raggiunge solo il 30,3 percento, Bari, terzo in classifica, registra solo il 24,8 percento, seguito da Trani (16,2 percento), Lecce (13,9 percento) e Taranto (11,5 percento). Pessime le condizioni della raccolta differenziata a Foggia dove si è fermi al 4 percento.

“Dal dossier emergono ancora pochi segnali positivi – ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -: aumenta il numero dei comuni ricicloni mentre si conferma il trend decisamente negativo dei capoluoghi di Provincia ad eccezione di Andria e di Barletta. Per il resto i problemi rimangono gli stessi da anni: la media percentuale regionale di raccolta differenziata è ancora troppo bassa, si attesta intorno al 27 percento nel 2014; il ritardo incredibilmente lungo e totalmente inaccettabile nella realizzazione degli impianti di trattamento e compostaggio che sta mettendo in crisi il ciclo dei rifiuti nella nostra regione; la mancata penalizzazione economica dello smaltimento in discarica a causa dei continui rinvii e rimodulazione dell’ecotassa”.

“A tal proposito - ha spiegato -, nonostante i proclami e le dichiarazioni ad effetto, in questi anni il quantitativo dei rifiuti urbani smaltiti in discarica è aumentato dell’8 percento. E’ arrivato il momento di voltare pagina chiudendo il ciclo dei rifiuti in Puglia, con le politiche coraggiose che hanno dato risultati concreti anche in territori in emergenza come la Campania che oggi può vantare una media regionale di differenziata del 50 percento e ben 143 Comuni ricicloni”.

Nell’edizione 2014 di Comuni ricicloni, per la prima volta, sono stati individuati i Comuni soprannominati “indifferenti”, ovvero coloro che nei primi dieci mesi del 2014 non hanno raggiunto neppure il 10 percento: Accadia, Alberona, Celenza Valfortore, Celle di San Vito, Fragagnano, Leporano, Lesina, San Cassiano, Sant’Agata di Puglia, Zapponeta, Isole Tremiti, Torremaggiore, Deliceto, Foggia, Carosino, Torricella, Gravina di Puglia, Martina Franca, Avetrana, Faeto, Cerignola, Stornara, Sammichele di Bari, Volturara Appula, Palagianello, Noicattaro, Salice Salentino, Castelluccio dei Sauri, San Donaci e Valenzano.

"Anci è pronta a svolgere fino in fondo il suo ruolo, sollecitando e condividendo le sempre più numerose buone prassi presenti in Puglia, per puntare ad una raccolta differenziata di qualità, efficiente e sostenibile per Comuni e cittadini", commenta il vicepresidente di Anci Puglia, Vito Antonacci. "Siamo altrettanto consapevoli delle difficoltà esistenti nei processi decisionali, ma anche della loro irreversibilità per tutte le amministrazioni pugliesi. E' inevitabile, tuttavia, rimarcare le forti criticità riscontrate anche laddove sono stati avviati processi virtuosi.

"E’ evidente, infatti, che siamo ancora in ritardo nella ottimizzazione della chiusura del ciclo e con particolare riferimento alla frazione umida, molti Comuni sono alla ricerca di una convenzione utile di stoccaggio per il compostaggio, vista la logica squisitamente privatistica del rapporto che li lega agli impianti. Occorre rapidamente colmare questo imbarazzante ritardo - prosegue -, che si ripercuote negativamente in termini di costi, anche in quei comuni dove è stato avviato il sistema di raccolta porta a porta. Necessita, quindi, un forte intervento pubblico sul settore dolente dell’impiantistica per consentire la chiusura del ciclo rifiuti in Puglia e calmierare il mercato".

"Come Anci abbiamo insediato nei giorni scorsi il coordinamento tecnico degli Oga, che partendo dalla emergenza discariche, effettuerà un monitoraggio del sistema impiantistico per poi elaborare una proposta da presentare alla Regione, una piattaforma che parta dal basso, dall’analisi e dalle esigenze dei territori. L’ecotassa può essere arma stimolante rispetto ai processi decisionali, ma non deve essere applicata in maniera indistinta, non deve prescindere dalle virtu’ dei processi in atto nei Comuni.  L’Anci - conclude - ribadisce con fermezza l’auspicio che anche sul tema ecotassa si possa ragionare bene e fino in fondo in modo equilibrato."

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