rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
life

Con Folaga e Medusa il primo esperimento di integrazione per i robot sub

Il Progetto europeo di Robotica subacquea WiMUST, supportato da Horizon2020, diretto da ISME di Genova, Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino, e coordinato da Giovanni Indiveri dell’ Università del Salento, entra nel vivo

Il Progetto europeo di Robotica subacquea WiMUST, supportato da Horizon2020, diretto da ISME di Genova, Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino, e coordinato da Giovanni Indiveri dell’ Università del Salento, entra nel vivo: gli esperti, dopo i primi due anni di studi, sono pronti a fare un primo bilancio della ricerca che stanno conducendo con entusiasmo.

In questi giorni gli studiosi hanno finito di analizzare i dati raccolti durante l’ esperimento preliminare di integrazione, che si è svolto a fine novembre scorso a Sines, in Portogallo, e l’esito è più che positivo. “Il sistema di acquisizione acustica e di navigazione dei robot marini intelligenti e cooperativi funziona.”, annunciano con soddisfazione dal team di WiMUST, pur evidenziando che esso è perfettibile di ulteriori miglioramenti.

(Video disponibile)

“La raccolta dei dati è stata effettuata con successo: gli streamers montati sulle due tipologie di veicoli che stiamo adoperando, Folaga e Medusa, ci hanno consentito di acquisire i dati sismici funzionali che cercavamo. Il sistema di comunicazione e controllo del moto è stato testato solo in superficie, per ora,  e ha avuto l’esito sperato. Possiamo dirci, quindi, più che soddisfatti di questo esperimento preliminare.”, spiegano gli esperti.

Il fatto che i robot marini siano stati messi alla prova solo in superficie è un primo e necessario step per la creazione della squadra di robot sub cooperativi: il fatto di averli usati in superficie ha consentito l’utilizzo del Gps e la comunicazione Wifi, mentre quando sono sommersi si può fare affidamento unicamente  sui modem acustici. Gli algoritmi di navigazione coordinata messi a punto dai ricercatori si sono rivelati buoni.

“Durante due intense settimane, ci siamo incontrati in Portogallo, prima a Lisbona e poi a Sines, per confrontarci e integrare sinergicamente la nostra ricerca, tenendo conto dei differenti settori di competenza: abbiamo messo insieme la progettazione degli algoritmi, il software e l’hardware.”, raccontano gli scienziati dell’affiatato team di WiMUST, che provengono da ben sei Paesi europei (Portogallo, UK, Francia, Germania, Italia e Olanda).

La visione alla base di WiMUST è quella di sviluppare sistemi avanzati di controllo cooperativo,  per consentire ad un gran numero di robot marini di interagire attraverso la condivisione di informazioni, come un vero e proprio team.

Tutto pronto, dunque, per l’importante revisione europea che si svolgerà in Francia a marzo e alla quale Giovanni Indiveri e i suoi colleghi che lavorano al progetto sono pronti a partecipare, per mettere in luce la qualità della ricerca che stanno portando avanti.

IL PROGETTO:

Il Progetto Europeo WiMUST, www.wimust.eu, è supportato nell’ambito di Horizon2020 e coinvolge Università, Enti di Ricerca e aziende da sei Paesi d’Europa (Portogallo, UK, Francia, Germania, Italia e Olanda). Il coordinatore del progetto è il professor Giovanni Indiveri, docente di Robotica, Automatica e Sistemi di Controllo presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento.

La caratteristica fondamentale di WiMUST consiste nell'uso di una squadra di robot marini autonomi cooperativi, in grado di ottimizzare la qualità dei dati di rilevamento e variare la geometria della formazione durante l’esplorazione. Alcuni recenti sviluppi della tecnologia hanno evidenziato, infatti, la grande potenzialità dei gruppi di robot marini che agiscono in collaborazione: essi possono servire a migliorare enormemente i metodi disponibili per l'esplorazione dell'oceano.

I PARTNERS: Il progetto riunisce un gruppo di istituti di ricerca, società di rilevamento geofisico e alcune PMI con una comprovata esperienza in sistemi autonomi, comunicazioni, reti di controllo cooperativo e di navigazione, progettazione e fabbricazione di robot marini.

Oltre all’ISME, Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino, al quale afferiscono diverse Università Italiane  (Università del Salento, Pisa, Genova e Cassino del Lazio Meridionale sono le Università di ISME che collaborano con WiMUST), sono coinvolti: IST Istituto Superiore Tecnico di Lisbona, CINTAL Centro di Investigazione Tecnologica di Algrave in Portogallo; l’Università di Hertfordshire in Gran Bretagna,  e poi le aziende EvoLogics, Graal tech, CGG, Geo Marine Survey Sistems e Geosurveys.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Con Folaga e Medusa il primo esperimento di integrazione per i robot sub

LeccePrima è in caricamento