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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Periferie e marina, lontano dal barocco inciviltà e degrado. "Comune assente"

Cumuli di rifiuti nella zona 167 C, ma anche nella pineta di San Cataldo. Le pessime abitudine di pochi si riversano sull'immagine di un'intera città. Ma per lo Sportello dei diritti ci sarebbero responsabilità anche dell'amministrazione nella trascuratezza dei luoghi periferici

LECCE - Alcuni cittadini si sono rivolti allo Sportello dei diritti per segnalare divergenze fra il centro di Lecce e la periferia in tema di sporcizia e trascuratezza. E l’hanno fatto con eloquenti scatti. Il fondatore dell’associazione, Giovanni D’Agata, rileva dunque “il costante stato di abbandono in cui versano alcune vie”. Queste “appaiono come piccole discariche a cielo aperto di divani, lavandini in ceramica rotti e pericolosi per i bambini che affollano il parco giochi”. E ancora, “buste di plastica e vuoti a perdere di bottiglia”.

Per questo, hanno richiesto i residenti, “nel silenzio dell'amministrazione comunale, più pulizia dei propri quartieri”.  Nella fattispecie, la segnalazione arriva dalla cosiddetta zona 167 C, e diversi sono i rifiuti abbandonati rilevati, ad esempio, nei pressi della parrocchia San Massimiliano Kolbe.

Critico lo Sportello, con D’Agata che rileva i toni trionfalistici sulla stagione estiva a Palazzo Cafara, ma occhi chiusi sul degrado, lontano dai fasti del barocco. “Riteniamo doveroso segnalare ancora una volta, una delle peggiori dimostrazioni della trascuratezza e dell'inerzia amministrativa che unita all'inciviltà di tanti, troppi, crea lo scempio”. E cioè, quanto visto in “via Terni, via Ascoli Piceno, nei pressi della parrocchia San Massimiliano Kolbe” e persino “nel parco giochi all'esterno della stessa parrocchia”.

Non mancano poi i rifiuti abbandonati accanto ai bidoni della spazzatura (problema che riguarda però mezza città), con oggetti, anche di grandi dimensioni, in bella vista, fra l'erba alta. “Pochi giorni addietro accanto a un contenitore dei rifiuti – dice D’Agata - qualcuno ha pensato bene di lasciare un divano in pessime condizioni. Un’immagine di degrado e abbandono inconcepibile soprattutto perché visibile a pochi passi dal centro e lungo il passaggio obbligato dei vacanzieri che si recano lungo il litorale adriatico”.

Zona 167 C: spazzatura a volontà

rifiuti san cataldo 2-2A proposito delle marine. Nei giorni scorsi, lo stesso Sportello aveva raccolta la segnalazione di un “cittadino-reportere” che si era divertito (si fa per dire) a immortalare i rifiuti nella pineta di San Cataldo. Un problema a dir poco atavico. Intere generazioni di leccesi sono cresciuti osservando cumuli di sacchetti, piatti e bicchieri di plastica ammonticchiati fra la macchia mediterranea.

“A quanto pare - dice D’Agata - non è cambiato il malvezzo ed il malcostume di alcuni, di abbandonare con cronica noncuranza ogni tipo di rifiuto a fare bella vista proprio nei luoghi che abbiamo scelto per trascorrere con i familiari momenti di relax”. “Una situazione – ha aggiunto - che non solo arreca un evidente danno all’immagine di una delle principali località turistiche del Comune di Lecce, ma anche all’ambiente e alla salute pubblica”. Da qui una segnalazione alle autorità competenti per richiedere l’intervento degli operatori ecologici. Il che, ovviamente, anche qualora fosse fatto, non risolverebbe il problema, che si ripresenta puntuale come l’estate stessa.  

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