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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

275, Provincia ricorre al Tar ma apre su ultimo tratto

Nella conferenza stampa tenuta a Palazzo Adorno, il presidente Gabellone ha reso noto che la Provincia andrà al Tar per opporsi ai ricorsi. Ma non esclude che l'ultimo tratto possa restare a 2 corsie

LECCE - In ballo c'è la realizzazione della Maglie-Leuca a quattro corsie, rotatorie, piloni, espropri dei terreni ma, soprattutto, lo stanziamento dei fondi regionali e del Cipe (Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) per un investimento complessivo di 288 milioni di euro.

La Maglie-Leuca, la "275", il suo raddoppio, che mette in sicurezza e velocizza il tratto terminale del tacco d'Italia, compresi i 18 chilometri tra Montesano e Leuca, il pezzo più discusso, se da una parte scuote le coscienze degli ex inquilini di Palazzo dei Celestini, degli ambientalisti, dell'Università del Salento e di alcuni sindaci dei comuni interessati al passaggio della lingua d'asfalto, tutti contrari al progetto ritenuto troppo invasivo per il territorio, dall'altra la Provincia di Lecce, 13 comuni salentini su 15 interessati al tratto (non ci stanno il Comune di Melendugno e quello di Alessano), l'associazione Vittime della strada, una decine di altri movimenti pro-raddoppio e una sfilza di cittadini, non vedono l'ora che il progetto dell'Anas sia appaltato per l'esecuzione dei lavori.

E allora la Provincia di Lecce mette la mani avanti con l'ultimo atto della tortuosa vicenda che da 15 anni pone a confronto politica, istituzioni e associazioni di cittadini. E lo fa ricorrendo al Tar (ieri la delibera di giunta), costituendosi parte civile per ribattere, carte alla mano, i ricorsi che chiedono la sospensione della gara di appalto per il rifacimento dell'ultimo tratto di strada a quattro corsie, quello tra San Dana (frazione di Alessano) e Santa Maria di Leuca. Sei ricorsi in tutto, tra ex amministratori di maggioranza a Palazzo dei Celestini e associazioni ambientaliste.

Ma allo stesso tempo, il presidente Antonio Gabellone, come ha ribadito nella conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo Adorno, è pronto a istituire un tavolo di confronto con tutte le parti, presieduto dal Cipe, per valutare "serenamente" anche l'ipotesi di lasciare il tratto San Dana- Leuca a due corsie.

"Ricorriamo al Tar - ha spiegato Gabellone dopo avere fatto la cronistoria della vicenda - perché non possiamo permetterci di perdere 288 milioni di finanziamento e perché tutto questo sarebbe assurdo, quando ormai il progetto Anas e in dirittura di arrivo e l'appalto dei lavori è dietro l'angolo". Quindi, tende la mano a coloro che hanno ricorso al Tribunale amministrativo per non volere il raddoppio dell'ultimo tratto della 275: "Subito dopo la sentenza del Tar apriremo un tavolo di confronto e nulla esclude che, se ci saranno le condizioni, la parte finale del tracciato possa restare a due corsie, perché nessuno vuole vedere deturpare il nostro territorio".

Ciò significa che il tanto temuto (dagli ambientalisti ma non solo) viadotto tra San Dana e Leuca, possa restare solo nel progetto, con il 40 per cento di risparmio sul costo totale dell'opera.

Loredana Capone: "Gabellone non sprechi altra occasione"

"Il presidente Gabellone non perda un'altra occasione importante, già ne ha persa una quando ha convocato i sindaci escludendo la Regione, contrariamente agli impegni assunti per bocca dell'assessore Macculi in iniziative apposite nel Sud Salento". Questo il commento della vicepresidente della Regione, Loredana Capone, che aggiunge: "Che senso ha attendere i giudizi del Tar quando avrebbe oggi la possibilità di mettere attorno al tavolo, se solo volesse, tutte le istituzioni per ragionare del progetto dell'ultimo tratto?"

"Dalle parole del presidente della Provincia emerge un atteggiamento strumentale che dietro l'alibi della perdita del finanziamento ribadisce lo scempio del territorio che la rotatoria-mostro e l'inutile viadotto intendono realizzare. Uno spreco di risorse pubbliche, simile a quelle investite in un altro ecomostro, il filobus di Lecce, inutilmente distruttivo, insostenibilmente esoso per la cittadinanza".

"Un intervento - sostiene ancora - che può servire evidentemente a fare gli interessi di aziende estranee al territorio, giacchè quelle locali non hanno fatturato utile a partecipare alla gara e che cozza con la nostra idea di territorio, come paesaggio naturale-bene da esaltare e non da distruggere. Si badi, un paesaggio sul quale con la strada-parco si potrebbero incentivare turismo e attività ricettive, esattamente come stiamo facendo, con l´orgoglio di una Regione che investe sul paesaggio, sul recupero delle periferie, in porti e aeroporti, che potenzia i flussi turistici e i voli low cost, con strumenti e interventi di visibilità positiva della cultura del nostro popolo, ispirandoci al monito di Papa Benedetto XVI, che fu prima di Giovanni Paolo II: "Non si investe sulla pace se non si investe sul Creato".

"Il Creato noi abbiamo avuto la fortuna di riceverlo in formato straordinario. A noi spetta quanto meno di rispettarlo, se non di migliorarlo, certo di non alterarlo, peggio di distruggerlo. Il Governo e il presidente della Provincia rischiano di contrapporsi a questo piano di sviluppo, prospettando scenari privi di una strategia alternativa e che aprono a concrete opportunità ma che, ripeto, come accaduto con la ragnatela di ferro del filobus di Lecce - conclude -, rischiano di deturpare il territorio con colate di cemento".

L'assessore Gaetani: "Il territorio ha bisogno di quest'infrastruttura

"Da rappresentante delle istituzioni del nostro territorio auspico che l'inutile pervicacia di chi si oppone all'improcrastinabile allargamento della strada statale 275 non possa essere causa del mancato stanziamento dei fondi che erano stati all'uopo assegnati". Questo il pensiero dell'assessore al Patrimonio della Provincia, Pasquale Gaetani. "Il territorio - dice -, in più di un'occasione, si è espresso in maniera inequivocabile: quell'infrastruttura è necessaria alla sicurezza di chi vive nel Capo di Leuca e, quotidianamente, si sposta "da" e "per esso"; è fondamentale per le strategie di sviluppo turistico, poiché dati inequivocabili messi a disposizione da studi effettuati dalla Provincia medesima negli anni passati, ci dimostrano come la quasi totalità dei turisti che raggiungono il Salento non lo faccia con il treno o con l'aereo, bensì con la propria autovettura e attenda l'ampliamento e la messa in sicurezza di quell'arteria per poter fruire delle bellezze del Capo di Leuca".

"Perché tagliare fuori quel territorio dalle possibili dinamiche di sviluppo?", si domanda ancora Gaetani. "Quella strada è "condicio sine qua non" per il rilancio dell'economia del Sud Salento, zona territoriale che tutti gli indicatori danno come la più "in sofferenza" della nostra sub-regione salentina. Perché intestardirsi quando le comunità si sono espresse in tutte le forme e in tutti i modi? Auspico che la presenza di persone illuminate che fanno parte di coloro che si oppongo all'ampliamento per ragioni di retroguardia, possa avere agio su un massimalismo oltranzista che è d'ostacolo non al cemento bensì allo sviluppo del Salento".

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