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A Pellegrino non riesce l'accordo coi dipendenti

La Fiadel smentisce il presidente della Provincia: ci sono i fondi per la progressione in carriera. E l'ente crea tre dirigenti dopo averne lautamente liquidati due

I conti non tornano a Palazzo dei Celestini. La Provincia di Lecce partorisce tre dirigenti, ma pochi mesi fa ne ha liquidati a suon di euro due. E non trova i fondi per la progressione dei dipendenti. Giovanni Manzo, dirigente provinciale del sindacato Fiadel Csa, esprime disappunto "per la delibera di giunta del 5 luglio scorso con la quale si modifica la macrostruttura e viene incredibilmente prevista la creazione di tre nuovi dirigenti, malgrado solo pochi mesi fa siano stati lautamente rottamati, per un importo di 280 mila euro, due dirigenti considerati in eccesso". E sottolinea: "Sono oramai anni che non viene quantificato il fondo relativo al pagamento degli stipendi dei dirigenti, con la conseguenza che l'Amministrazione si ritrova dei "fondi permanentemente aperti" da cui attingere a piene mani anche per l'assegnazione di nuovi incarichi dirigenziali".

Non si placa la protesta della Fiadel. Ieri il presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino, ha convocato a Palazzo Adorno i rappresentati territoriali di Fiadel Csa, Cgil, Cisl, Uil e Dicapp per ricucire lo strappo. Il risultato dell'incontro è stato negativo. "Nei giorni scorsi - riferisce Giorgio Rausa, segretario provinciale della Fiadel - è stata recapitata al presidente Pellegrino una lettera sottoscritta da centinaia di dipendenti nella quale manifestavano tutto il loro malessere. Purtroppo non posso che esprimere una profonda amarezza poiché neanche questo è servito a suscitare nel presidente Pellegrino la dovuta attenzione nei confronti del personale. Anche la prima commissione consiliare, in più sedute ha affrontato la questione". Rausa racconta della riunione del 4 luglio scorso: "Il presidente Pellegrino nell'occasione ha affermato che le somme presenti nella parte stabile del fondo del personale sono insufficienti per effettuare la progressione orizzontale richiesta dal personale e che la Corte dei Conti potrebbe non essere d'accordo. Smentisco categoricamente queste affermazioni. Le somme sono sufficienti, ciò che manca, in realtà, è la volontà politica. Mi sorprende che quando si tratta di venire incontro alle sacrosante richieste del personale venga inopportunamente citata la Corte dei Conti, mentre quando si tratta di affrontare questioni molto costose e palesemente illegittime come il pagamento delle unità complesse, la proroga continua delle posizioni organizzative o il pagamento di grosse somme a pochi dipendenti tramite i progetti di miglioramento, la Corte dei Conti invece non viene più presa in considerazione".

Oltre al danno la beffa: "Con atto di indirizzo - riferisce il sindacalista - la giunta ha deciso di utilizzare 241mila euro per effettuare una progressione orizzontale destinata a pochi, facendo credere di incrementare le risorse del fondo, mentre in realtà prende somme già appartenenti ai dipendenti in quanto residui del fondo del personale inizialmente destinati al pagamento di un premio incentivante, che ora sarà negato". E intanto, oggi, nuova protesta.

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