LECCE - L'emergenza tumori nella provincia di Lecce diventa un caso nazionale, a cui aggiungere il record negativo di neoplasie nel distretto sanitario di Galatina. Un'intera giornata di studio  è stata dedicata oggi a Roma, presso la sede dell'Istituto superiore di sanità alla «problematica della diffusione del tumore del polmone a Lecce in relazione alle esposizioni ambientali»: esperti nazionali e rappresentati locali si sono confrontati attorno al tavolo del Ministero della Salute sull'inspiegabile picco di incidenza di tumore nell'area salentina.

All'interno della provincia di Lecce va approfondita la distribuzione di cancro al polmone per distretti sanitari: è quanto ha fatto la RePol, l'organismo locale che mette in rete tutte le competenze locali su ambiente e salute (Asl, Arpa, Provincia, Cnr, Università). Il risultato mostra come il distretto sanitario di Galatina (che comprende anche Sogliano, Soleto, Cutrofiano, Aradeo e Neviano) registri il tasso di incidenza di tumore al polmone nei maschi più elevato di tutta la provincia, seguito ad una consistente distanza dal distretto sanitario di Poggiardo, quello di Casarano e quello di Maglie.

Sulla materia prende posizione il consigliere regionale Antonio Galati (Sel) che ritiene finito il tempo delle parole: «Occorre uno studio di dettaglio - dichiara - che indaghi sulle cause locali dei tumori: il progetto è già pronto e finanziato e lo presenteremo giovedì 31 ottobre». L'esponente vendoliano evidenzia il lavoro meritorio del RePol, ma chiede approfondimenti ulteriori, limitati dalle ristrettezze dei bilanci pubblici e dalla farraginosità delle procedure amministrative non sempre consentono di dare risposte con l'efficacia e la rapidità richieste.

«Ecco perché - dichiara - abbiamo deciso di passare all'azione con un protocollo scientifico-istituzionale che indaghi specificamente l'area di Galatina». Il documento coinvolge il Comune di Sogliano Cavour e l'Isac-Cnr (Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del centro nazionale delle ricerche) e si avvale di un cofinanziamento per metà pubblico (Comune di Sogliano) e per metà privato (derivante dagli emolumenti del consigliere regionale Galati).

Obiettivi e caratteristiche del protocollo d'intesa, che mira a indagare sulle cause specifiche del picco tumorale dell'area galatinese e sulle eventuali connessioni con le fonti di inquinamento ambientale, saranno illustrati giovedì 31 ottobre alle ore 17 in una conferenza stampa presso il municipio di Sogliano Cavour con l'intervento di Paolo Solito (sindaco di Sogliano), Cristina Mangia (responsabile Isac-Cnr Lecce) e dello stesso Antonio Galati, che aveva a suo tempo annunciato che gli emolumenti derivanti dal suo ruolo istituzionale sarebbero stati impiegati sul territorio per scopi sociali. Il protocollo che viene presentato giovedì pomeriggio costituisce la prima delle iniziative con le quali quell'annuncio assume concretezza.

«Le istituzioni pubbliche stanno facendo ciò che possono – conclude il consigliere regionale– con i mezzi e le procedure di cui dispongono. Serve però un surplus di attenzione, una lente d'ingrandimento sul distretto più preoccupante della provincia: se il Salento è un caso da allarme nazionale, l'area galatinese è un'emergenza ulteriore. Ciascuno deve fare ciò che può: io, oltre a sollecitare attenzione e cure per tutto il territorio provinciale con la mia azione politica in seno al Consiglio regionale, ritengo che oltre alle parole servano i fatti e che anche quest'azione concreta possa essere utile ai cittadini».