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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

ambiente: i suggerimenti del comune alla provincia

An a Palazzo Carafa soddisfatta per l'approvazione della relazione tecnica sul Piano di coordinamento provinciale: dall'eolico, ai rifiuti, passano dalle acque reflue e paesaggio: cosa migliorare

Il gruppo consiliare di Alleanza nazionale di Palazzo Carafa soddisfatto per l'approvazione da parte della Giunta della relazione tecnica con osservazioni e suggerimenti in merito al Piano territoriale di coordinamento provinciale. Il documento, visionato nei giorni scorsi, rappresenta lo strumento di ascolto e di confronto a disposizione della Provincia di Lecce. Il suo obiettivo è orientare le scelte e mettere ordine nel territorio attraverso una proposta complessiva che riguarda le infrastrutture ed il sistema ambientale. "Di fatto queste osservazioni - dicono gli esponenti di An - rappresentano il manifesto delle politiche ambientali dell'amministrazione comunale. Abbiamo evidenziato tutto quello che a nostro parere il Piano provinciale ha omesso di considerare oppure ha considerato in maniera inadeguata rispetto all'attualità dei problemi e delle esigenze. Ci sono dei punti specifici, come energia, utilizzo delle acque, rifiuti e zona costiera, sui quali abbiamo messo l'accento e sui quali vogliamo che la Provincia possa riflettere".

Quatto i punti principali sui quali si sofferma la relazione. Il primo riguarda l'utilizzo delle fonti energetiche. Il questo caso, il Comune di Lecce invita l'ente provinciale ad un ripensamento delle politiche e delle strategie in favore delle fonti alternative. Respingendo l'ipotesi di fare ricorso allo sfruttamento del carbone o dei combustibili fossili, si propone, invece, di optare per il fotovoltaico o per l'eolico. In quest'ultimo caso, ideale sarebbe per gli amministratori di Palazzo Carafa, la costruzione di torri eoliche di piccola e media consistenza, calibrate sul fabbisogno energetico del territorio di riferimento.

Il secondo punto è relativo alla questione dello sfruttamento delle acque. La relazione mette in evidenza come sia necessaria una migliore strategia di organizzazione territoriale, dal momento che la presenza e l'operatività di un unico Ato idrico regionale determinano una gestione ciclopica e assai meno funzionale di quella che si ottiene per mezzo di una gestione di bacino (su scala provinciale o sub-provinciale), sul modello, ad esempio, di quella dei rifiuti. Secondo il Comune di Lecce, sarebbe necessario monitorare le acque reflue per loro sfruttamento più adeguato, favorendo un sistema che consenta ai Comuni di pagare un corrispettivo rapportato ai consumi esatti.

Il terzo punto riguarda i rifiuti. Per il Comune, pur considerando che il Piano contiene uno stop alle discariche ed una scelta in favore dell'incentivazione della raccolta differenziata e del compostaggio, occorre comunque misurarsi con le filiere in costruzione (come quella di Cavallino), che - secondo gli amministratori leccesi - produrrebbero combustibile da rifiuto privo di utilità. Il suggerimento fornito è dunque quello della costruzione di un termovalorizzatore secondo le più moderne tecnologie, riducendo al massimo le emissioni e massimizzano la produzione energetica (sul modello del termovalorizzatore di Brescia). Il quarto e ultimo punto, infine, è quello relativo al paesaggio. Il Ptcp, secondo la relazione, dovrebbe contenere una capillare strategia di recupero finalizzata alla valorizzazione della sua identità. Il riferimento è alla fascia costiera e ad una necessaria azione di riqualificazione che parte dalla lotta all'abusivismo edilizio.

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