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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ambiente & tumori nel Salento: "Dal governo fondi per la valutazione dei rischi"

E’ stato approvato ieri alla Camera un ordine del giorno a firma dei parlamentari del Pd Salvatore Capone ed Elisa Mariano riguardante l’inquinamento ambientale e l’aumento di patologie tumorali nei territori di Brindisi e Lecce. L'allarme dopo i recenti dati su incidenza, con cause sconosciute

ROMA E’ stato approvato ieri alla Camera un ordine del giorno a firma dei parlamentari del Pd Salvatore Capone ed Elisa Mariano riguardante l’inquinamento ambientale e l’aumento di patologie tumorali nei territori di Brindisi e Lecce. Con quest’atto s’impegna il Governo a riservare una quota precisa di fondi da destinare all’Istituto superiore di sanità per lo svolgimento di approfondimenti di carattere epidemiologico. Serviranno a una valutazione dei rischi sanitari derivanti dall’esposizione della popolazione ai contaminanti. Le risorse dalle quali attingere, quelle destinate alla Puglia da cosiddetto “Decreto terra dei fuochi”.

Per quanto riguarda Lecce, l’Istituto superiore di Sanità, in uno studio dell’aprile scorso riguardante l’aumento dell’incidenza delle patologie polmonari nelle popolazioni maschile nel Salento orientale, aveva già segnalato la necessità di procedere ad approfondimenti.

“In particolare”, come argomentato nell’ordine del giorno, “nella provincia di Brindisi nel 2011 alcuni ricercatori hanno pubblicato dati relativi al periodo 1999-2001 che mostrano chiaramente come nel primo chilometro di distanza dall’area industriale si sia verificato un rischio doppio di tumori al polmone ed alla vescica”.

“Anche il rischio di Linfomi non Hodgkin e Leucemie è aumentato al decrescere della distanza. Dopo il 2008, sempre grazie allo stesso gruppo di ricercatori di alcuni istituti del Cnr di Lecce e dell’Asl di Brindisi si apprende che le malformazioni congenite nella città di Brindisi sono il 17 per cento in più di quanto atteso in base al registro europeo delle malformazioni, il 48 per cento in più per le sole malformazioni cardiache”, prosegue il testo.

“In particolare dal 2001 al 2010 sono nati 189 bambini con malformazioni congenite, tre in più ogni anno rispetto alla media europea. Lo stesso gruppo di ricercatori ha dimostrato che nelle settimane di gravidanza in cui le malformazioni si generano, le mamme dei bambini malformati hanno respirato, sulla base dei dati delle centraline per il monitoraggio dell’aria, una concentrazione di SO2 superiore a quella respirata dalle mamme che hanno partorito bambini sani”.

“A gennaio 2013 un altro lavoro scientifico condotto sulla nostra popolazione mostra un aumento di ricoveri ospedalieri, dal 2001 al 2007, per malattie cardiache e respiratorie all’aumentare, anche nei limiti di legge, delle concentrazioni di SO2 e NO2 misurate in aria dalle centraline.”

Per Lecce i due firmatari fanno riferimento ai dati redatti dall’Ufficio di statistica dell’Istituto superiore di sanità presenti nel report “Il tumore polmonare nella Provincia di Lecce: analisi di cluster di incidenza e mortalità”, presentati nell’aprile scorso  presso l’Università degli Studi Aldo Moro – Polo Jonico, dove si afferma che “La provincia di Lecce è caratterizzata da una mortalità maschile per tumore polmonare elevata rispetto ai tassi regionali e nazionali, ad eziologia non ancora nota”.

“Analizzando la distribuzione spazio-temporale dell’occorrenza di tumore polmonare attraverso i dati di mortalità e di incidenza stimata dal Registro tumori della provincia di Lecce, si perviene alle seguenti risultanze:  negli uomini i tassi di mortalità provinciali risultano essere superiori a quelli nazionali e regionali; il rapporto tra casi incidenti in Provincia di Lecce e Pool Nazionale mostra un eccesso del 24  per cento simile al dato di mortalità (+20 per cento: periodo 2006-2010); la zona maggiormente interessata risulta essere l’area centro-orientale della Provincia”.

Da qui la necessità di individuare risorse, sussistendo una carenza conoscitiva, in particolare per le aree di Brindisi e Lecce rispetto al certo nesso di causalità tra presenza di contaminanti nelle matrici ambientali (suolo, acque sotterranee e superficiali, acque irrigue e rifiuti) ed effetti sulla salute. “L’approvazione dell’ordine del giorno”, afferma Salvatore Capone, “ribadisce l’urgenza di comprendere con esattezza, attraverso ulteriori indagini congiunte Istituto Superiore di Sanità-Regione Puglia, le ragioni dell’aumento di determinate patologie tumorali in particolari aree ambientali".

“L’emergenza ambientale a Brindisi rischia ormai di non fare più notizia”, sottolinea a sua volta Elisa Mariano, “anche se i dati in nostro possesso sono preoccupanti. Ecco perché è necessario avviare campagne di monitoraggio e verifica, e farlo prima che sia troppo tardi. Come molti sanno porto avanti questa battaglia da quando ho messo piede in Parlamento e non intendo affatto fermarmi. L’ordine del giorno è solo un primo passo. Abbiamo intenzione, infatti, sempre insieme al collega Capone, di intervenire ora per via emendativa per rendere reale l’impegno del Governo al quale, su questo tema, non daremo tregua”. 

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