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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Comitato Ss 275 chiede aiuto a Napolitano: “Intimiditi per la nostra battaglia”

Con una lettera gli attivisti che si battono contro il raddoppio della strada da Maglie al Capo di Leuca sollecitano l'intervento del capo dello Stato. Dopo l'esposto di aprile sui rifiuti interrati si sarebbero moltiplicati episodi inquietanti

LECCE – Il Comitato Ss275 si rivolge direttamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La richiesta al capo dello Stato è quella di rimuovere il danno economico che 23 volontari impegnati contro la realizzazione del progetto di ampliamento e rifacimento della strada da Maglie al Capo di Leuca sono chiamati a sobbarcarsi a causa di cartelle da 521 euro recapitate da Equitalia.

Secondo le persone interessate si tratterrebbe di una vera e propria intimidazione sostanziale sotto la formale legittimità delle spese legali per il ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha respinto la richiesta di opposizione al decreto di archiviazione firmato dal giudice delle indagini preliminari di Lecce dell’esposto denuncia presentato anche alla Corte dei Conti di Roma e alla Procura della capitale. Da quella segnalazione circostanziata e da un altro esposto alla guardia di finanza e al corpo forestale dello Stato (4 aprile scorso), sostengono i volontari, sono partite le verifiche sui alcuni siti lungo il tracciato stradale che hanno portato alla scoperta di rifiuti ospedalieri e di scarti di lavorazioni industriali.

“Qualcuno – è scritto in chiusura della lettera scritta a nome delle persone coinvolte - ha voluto mandarci un segnale: smettetela di disturbare, altrimenti pagate di tasca vostra. Se dobbiamo pagare pagheremo, ci autotasseremo. Noi rispettiamo le leggi e lo Stato. Però, lasciarci intimidire proprio no. Le chiediamo di condividere con noi questa ferita, e di contribuire usando i poteri a lei conferiti per rimuovere il danno economico che soprattutto i volontari più poveri stanno subendo, nel dover pagare una sanzione veramente spropositata per aver denunciato le illegalità nella progettazione della nuova Ss 275”.

Il comitato rivendica la civiltà e la lealtà dell’opposizione al progetto “concepito 20 anni fa” e redatto per incarico diretto per un importo di circa 5 milioni di euro. E lamenta il fatto che nelle varie sedi giurisdizionali esperite fino a questo momento, i ricorsi non siano mai stati discussi nel merito perché non è stata riconosciuta la legittimità ad agire delle associazioni ambientaliste (ambito amministrativo) e dei proprietari dei terreni da espropriare per aprire il cantiere (ambito penale).

“Dopo questi fatti – spiega Vito Montinaro, portavoce del Comitato ss 275 - noi volontari del Sud Salento, siamo vittime di intimidazioni di tutti i tipi: ‘bigliettini anonimi’ lasciati sul vetro delle auto di proprietà, perfino ‘diffide anonime’ che partono dalle mail ufficiali di organismi istituzionali, telefonate mute con numero nascosto in tutte le ore, macchine di grossa cilindrata che girano a tutte le ore davanti alle case private dei volontari per ‘avvisare’ che qualcuno è pronto a tutto. Tutte cose di cui abbiamo informato le forze dell’ordine”.

Secondo gli attivisti il motivo delle circostanze intimidatorie raccontate sopra risiede tutto nella battaglia contro il progetto per la strada statale 275. “Più tocchiamo il nervo scoperto del grande business affari, rifiuti, cemento e asfalto, più si scatena contro di noi ogni forma di ritorsione. Certamente avevamo messo tutto in conto, toccando un’opera da 300 milioni di euro, il giorno in cui abbiamo deciso di abbandonare la filosofia del ‘me ne frego’ e siamo passati a batterci sia per le varie emergenze insieme alle istituzioni, sia per affermare una vera democrazia partecipata. Ogni lotta per il Bene Comune ha un costo, e noi queste lotte le facciamo a mani nude. Tutto ci saremmo aspettati, proprio in questi giorni così difficili, eccetto che a darci una pugnalata nella schiena fosse proprio lo Stato”.

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