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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ancora rubinetti chiusi nelle case Iacp. Sunia si appella alle istituzioni

Il sindacato degli inquilini informa di nuovi distacchi avvenuti ieri in piazzale Siena. "Non capiamo le ragioni per cui Iacp non effettua i rimborsi". Le priorità di Vantaggiato: sdoppiamento contatori e trasformazione Aqp da spa in ente pubblico

LECCE – Sigilli ai contatori dell’acqua ed alto rischio igienico in alcune palazzine della zona 167/B di Lecce. La condizione di morosità di alcuni inquilini degli stabilimenti di proprietà di Iacp (Istituto autonomo case popolari) pare arrivata ad una condizione insostenibile: 200 mila euro il debito accumulato da chi non paga perché versa in uno stato di indigenza o perché gravato da particolari condizioni familiari. Ferma restando, però, la presenza della solita porzione di “furbi” che complicano la vita anche ai vicini di casa in regola, giacché le utenze non sono separate per ciascun appartamento. Ma unitarie.

Il sindacato degli inquilini, Sunia, fa sapere che anche nella giornata di ieri si sarebbe provveduto ad effettuare altri distacchi: provvedimenti che si sommano a quelli già subiti da circa 80 condomini (36 famiglie) residenti in piazzale Siena. E per i quali l’amministrazione comunale di Lecce sta provvedendo a chiedere l’apertura di un tavolo istituzionale con tutte le parti in causa, compresi sindacati, Iacp e Acquedotto pugliese. “Sentiamo la necessità di intervenire ancora una volta in merito all’ennesimo provvedimento adottato ieri da Aqp di interruzione della fornitura d’acqua nelle palazzine Iacp di Lecce ubicate nel piazzale Siena zona 167, auspicando ancora una volta che gli attori principali di questa triste vicenda scongiurassero il diffondersi di una inutile tensione sociale tra gli inquilini affittuari delle case popolari attraverso il riallaccio dell’acqua”, scrive il segretario del Sunia, Mario Vantaggiato.

Inutile sottolineare, probabilmente, l’importanza dell’accesso pubblico all’acqua che rappresenta “un bene irrinunciabile per l’igiene e salute psico-fisica di tutte le persone con particolare riguardo per i bambini, persone anziane e portatori di handicap”. Il sindacalista spiega di non riuscire comprendere quali siano, ancora ad oggi, le cause ostative che impedirebbero allo Iacp di effettuare il regolare rimborso alle autogestioni delle quote mancanti degli inquilini morosi, al fine di consentire agli stessi di poter assolvere al pagamento delle bollette idriche nei confronti di Aqp. Ciò alla luce della legge regionale 54 del 1984 che richiama l’ente gestore a versare alle autogestioni le quote insolute, per poi procedere nei confronti degli assegnatari morosi al recupero delle somme versate. Il Codacons, nei giorni scorsi, ha inviato una diffida propria appellandosi alla normativa regionale.

“Come è noto – prosegue Vantaggiato - nonostante i numerosi incontri già consumati in sede comunale alla presenza del sindaco di Lecce e assessori regionali con la sottoscrizione di intese tra le parti al fine di evitare l’ennesimo intervento coatto di Aqp, ancora una volta come Sunia siamo costretti a rappresentare le legittime proteste dei nostri associati che, pur pagando con enormi sacrifici la quota mensile per i servizi accessori, subiscono ingiustamente e illegittimamente un provvedimento discriminatorio da parte di Aqp con la sospensione dell’erogazione idrica”.

Il sindacato ricorda come la Regione Puglia sia già intervenuta stanziando i fondi necessari per la realizzazione dello sdoppiamento dei contatori dell’acqua rendendoli autonomi per ogni utenza in modo da evitare la chiusura generale per tutti i condomini. Il Sunia condivide e sostiene anche la delibera consiliare prodotta dalla Regione con la quale si prospetta la trasformazione dell’attuale Spa di Aqp in azienda pubblica attraverso la revisione delle tariffe per le fasce più deboli, con un’erogazione gratuita di 50 litri d’acqua al giorno e una restituzione retroattiva del di più versato nell’anno 2012.

“Un'altra importante novità per le utenze deboli – aggiunge Vantaggiato -, che come è noto sono maggiormente concentrate negli istituti autonomi case popolari che hanno accumulato una grave morosità, sta nel fatto che presentando un piano di rientro potranno accedere a un bonus del 40 percento da parte della Regione Puglia”. Sdoppiamento dei contatori e trasformazione di Aqp in ente pubblico rappresentano, secondo il Sunia, le due priorità da attuare subito onde evitare il ripetersi della chiusura dei rubinetti con tutte le gravi e ingiuste ripercussioni sulle persone.

“In attesa che ciò avvenga – conclude il segretario - lanciamo ancora una volta l’invito ad Aqp, se ancora non l’avesse fatto, a ripristinare l’erogazione acqua in attesa di una risoluzione definitiva, tale che potesse evitare definitivamente il ripetersi di tali situazioni di drammaticità in capo alle famiglie assegnatarie di alloggi popolari Icap”.

Roberto Marti, Pdl, punta l’indice su Iacp e Regione Puglia.

Per il deputato del Pdl, Roberto Marti, “Regione Puglia e lo Iacp di Lecce disattendono l’articolo 38 della legge regionale 54 del 1984 che tutela gli assegnatari che pagano correttamente le quote dei servizio idrico”.

“La sospensione del servizio idrico (e in alcuni casi anche energetico) non è più concepibile – prosegue l’esponente di centrodestra -, considerata la crisi economica che imperversa e che non consente alle famiglie grandi disponibilità finanziarie e i disagi di natura igienico-sanitario che la chiusura dei rubinetti comporta per bambini e anziani su tutti”.  

“Torno a ribadire  che è necessario capire con precisione da cosa nasce la morosità di 4milioni di euro, pregresso - secondo le associazioni degli inquilini - risalente ad un debito di 3 milioni di euro che Iacptempo addietro non provvide a saldare con Aqp, maggiorato di interessi di mora e di dispersioni derivanti dagli impianti ‘fatiscenti’ dell'istituto. Fermo restando che è prioritario distinguere il debito contratto dagli abusivi da quello dei morosi incolpevoli. La Regione Puglia faccia il suo dovere e si adoperi per trovare una soluzione definitiva a questo problema”. 

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