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Santa Croce, i lavori sono “di facciata”: un ascensore porterà i turisti in cima

Il restauro di uno dei monumenti più importanti di Italia non pregiudicherà la fruizione turistica: in piccoli gruppi, si potrà salire in cima, gratuitamente

LECCE – Quell’assonanza tra il “fronte” della chiesa di Santa Croce e il concetto greco di “frontìzein”, l’aver cura, citato da Alberto Torsello, non sembra essere una coincidenza. Per ripulire e rivitalizzare il prospetto opaco della basilica di Santa Croce, infatti, è proprio sul senso della premura che si è voluto puntare. Non soltanto nei confronti dell’arte, ma anche per gli stessi visitatori che, a partire da lunedì, potranno prendere un ascensore e salire in alto, fino al grande rosone.

Partono ufficialmente i lavori di restauro di uno dei monumenti più noti in Italia: con una spesa di circa due milioni di euro, destinati dalla Regione Puglia alla Curia leccese, il simbolo del Barocco tornerà a risplendere. In attesa che l’intervento da parte della ditta appaltante, la “Nicolì srl”, sarà portato a termine, istituzioni e azienda si sono riorganizzati per non disperdere due anni di turismo e bellezza, in attesa che l’intervento di restauro venga ultimato. Come? Anziché abbandonare l’area cantierizzata a se stessa, si è provveduto a renderla suggestiva anche così, tra impalcature, polvere e operai al lavoro con il casco di protezione. Innanzitutto, ma questa non è una novità, la facciata della celebre chiesa è stata ricoperta con due maxi pannelli microforati, per una grandezza di circa 600 metri quadrati, che restituiscono l’immagine reale del luogo di culto.

I due teli, che apparentemente si presentano come tutt’uno, spesso utilizzati in Italia e nel mondo proprio nei casi di manutenzione dei monumenti, non saranno l’unico modo per lasciare soddisfatti i turisti in città. La vera novità è un’altra: quello di Santa Croce sarà un cantiere in cui la tecnologia più recente incontrerà il talento dei mastri scalpellini del Cinquecento.

Una visita funambolica sulla basilica

Non a caso, già a partire da lunedì prossimo, piccoli gruppi potranno prenotare una visita guidata, rigorosamente gratuita, su tre piani del maestoso luogo di culto. Indossando l’elmetto, infatti, si potrà svettare sulla centro storico tramite un ascensore o inerpicandosi sulle rampe metalliche. Come la stessa assessora allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, ha sottolineato: “L’investimento per un restauro non deve diventare un danno per una città, tutt’altro.

Con questo sistema della riproduzione grafica sulla facciata e dell’ascensore, non soltanto non saranno danneggiati i turisti, i commercianti della città e gli artigiani ma, durante i lavori, si potranno visitare dettagli di Santa Croce che altrimenti non sarebbe possibile vedere”, ha concluso l’esponente politica, presente durante la conferenza stampa di questa mattina. Oltre a Loredana Capone, hanno preso parte il titolare della ditta, Valentino Nicolì, i due architetti titolari dei lavori (rispettivamente Giovanna Cacudi per Nicolì srl e Giuseppe Fiorillo per la Curia) e la sovrintendente per i beni architettonici e paesaggio di Lecce, Brindisi e Taranto, l’architetto Maria Piccarreta.

Non poteva mancare, naturalmente, il vescovo del capoluogo salentino, monsignor Domenico Umberto D’ambrosio. “La facciata di Santa Croce mi ricorda una frase che ebbe modo di dirmi Papa Benedetto XVI”, ha dichiarato: “La bellezza della fede trasforma in bellezza la vita”. Soddisfatto della collaborazione da parte dell’ente regionale, ora l’arcivescovo rilancia un altro intervento. Attende un ascensore che porti su, fino alla cima del duomo, ha auspicato il vescovo di Lecce: ”Basterebbero 700mila euro”. Una cifra da capogiro che però consentirebbe un panorama da altrettante vertigini.

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