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Assemblea Bat: lavoratori verso la ricollocazione

Vertici sindacali e lavoratori Bat riuniti in assemblea presso la Manifattura Tabacchi per discutere del piano di riconversione e delle prospettive occupazionali. Solidarietà del sindaco di Lecce

LECCE - Un'assemblea con i lavoratori della Bat per fare il punto sulla vertenza che li vede coinvolti in prima persona, alle porte di un futuro ricollocamento lavorativo e con lo spettro della cassaintegrazione sempre presente.

Nella sede storica della Manifattura Tabacchi dove, fino a poco tempo fa Bat Italia produceva sigarette per il marchio Ms, si sono riuniti i rappresentanti delle principali sigle sindacali insieme al sindaco di Lecce, Paolo Perrone per chiarire ai lavoratori i dettagli del piano di riconversione presentato dalla multinazionale inglese e quello che sarà il loro destino lavorativo.

Se il ruolo giocato dal call center gestito da Call Gest, in questa partita sembra essersi notevolmente ridimensionato, anche in seguito alle perplessità manifestate da tutti i sindacati, rimangono sempre aperte le porte per Korus e Iacobucci.

"Entrando nello specifico, noi abbiamo tre tipologie di contratti per i lavoratori di Bat che sono impiegati a tempo sia determinato che indeterminato - spiega Pietro Pellegrini, segretario nazionale della Uila Uil -, più i lavoratori interinali che non hanno nessun collegamento con l'azienda e infine i lavoratori dei servizi terzializzati che si occupano di pulizia, portierato, eccetera. Quindi le aziende interessate sono più di una, al punto che possiamo parlare di un vero cluster".

L'incontro di oggi è servito a fissare un punto certo: la possibilità, per tutti, di trovare una nuova occupazione anche se cambia la tempistica a seconda delle diverse aziende interessate; più breve nel caso di Call Gest, mentre è Iacobucci l'azienda che richiederà tempi più lunghi per via della sua complessità interna.
Così come tutte le tipologie di lavoratori potranno usufruire degli ammortizzatori sociali nel periodo di transizione verso il nuovo impiego.

"Per i dipendenti Bat è prevista la cassaintegrazione straordinaria, mentre per i lavoratori di cooperative e aziende terze, che godono di condizioni contrattuali molto diverse, si può attivare la cassaintegrazione in deroga", chiarisce Pellegrini.

"Oggi abbiamo avanzato delle proposte di incentivo all'esodo per le persone disposte ad accettare il licenziamento, in vista di una nuova occupazione diversa dalle soluzioni del piano di riconversione - aggiunge Piero Stefanizzi, segretario generale della Cisl di Lecce - con importi possono variare dai 50 ai 60 mila euro. L'incentivo sarebbe ancora più sostanzioso nel caso di iniziative imprenditoriali avanzate dagli stessi lavoratori".

Al di là dei prevedibili malcontenti e delle richieste di ulteriori garanzie, i sindacati hanno registrato un riscontro sostanzialmente positivo nella platea dei lavoratori. Del resto, di questi tempi, non si butta via niente.

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