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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Assistenza domiciliare integrata viaggia verso la svolta informatica

La Asl ha presentato la piattaforma web che mira a uniformare processi e servizi. Sottoscritto oggi l'accordo di programma

LECCE – L’obiettivo è quello di omologare processi e percorsi; la strada da percorrere è quella dell’innovazione tecnologica. La Asl di Lecce ha perciò deciso di dotarsi di una piattaforma web, chiamata “resettami”, per modernizzare e rendere più efficienti i servizi dell’assistenza domiciliare integrata, modellata sui bisogni del singolo individuo.

La piattaforma servirà innanzitutto ad uniformare i servizi e la loro gestione, superando le differenze esistenti tra i dieci distretti socio sanitari e gli ambiti sociali. I nuovi strumenti operativi sono stati presentati oggi in conferenza stampa presso la sede di via Miglietta dalla direttrice generale Silvana Melli, contestualmente alla firma del relativo accordo di programma  volto a standardizzare il processo di erogazione dell’Adi, dal 1° al 3° livello.

Il progetto è stato fortemente voluto dalla Regione Puglia e dal presidente Michele Emiliano e poggia sulla condivisione da parte degli ambiti sociali e delle organizzazioni sindacali: “Si tratta di un percorso corale – ha puntualizzato Silvana Melli - con il quale abbiamo raccolto la sfida dell’innovazione nei processi di integrazione socio-sanitaria. Stiamo realizzando un disegno più ampio che riguarda da un lato l’evoluzione dell’assistenza domiciliare, dall’altro un’integrazione più forte tra distretti e Comuni, nel rispetto delle proprie competenze ma operando in modo integrato, omogeneo e, soprattutto, efficiente”.

Il risultato finale, nelle intenzioni della Asl, sarà quello di ottenere un complessivo miglioramento nella qualità dei servizi, ottimizzando l’utilizzo delle risorse a disposizione e offrendo agli utenti un accesso più chiaro e semplice.

Il complesso delle innovazioni riguarderà, in particolare, tre grandi capitoli: la semplificazione dell’accesso attraverso una porta unica informatizzata (Pua); la rivisitazione dei processi integrati in ottica digitale; l’utilizzo di una piattaforma digitale unica. In ogni distretto della Asl sarà quindi presente una porta unica di accesso che permetterà al cittadino di usufruire di un servizio più vicino alle proprie necessità, velocizzando le risposte ai bisogni delle persone con fragilità. I servizi saranno semplificati e a portata di click.

I distretti metteranno a disposizione locali idonei ad ospitare la Pua, due postazioni per gli operatori distrettuali e d’ambito, e monitoreranno l’attività di proposta di presa in carico da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Alla Asl spetterà invece un ruolo di coordinamento e monitoraggio.

Il “collante” di questo nuovo modello sta nella sinergia raggiunta tra ambiti, distretti ed organizzazioni sindacali, come confermato dal referente della Fp Cgil, Simone Longo: “Cogliamo di buon grado questa iniziativa che contribuirà a migliorare i servizi – ha spiegato lui -, tuttavia questa è soltanto una parte delle relazioni sindacali che da tempo abbiamo avviato con la Asl”.

“A gennaio abbiamo sottoscritto, infatti, un protocollo d’intesa per utilizzo dei Fondi Fesr 2014-2020 – ha aggiunto -: ora abbiamo la necessità di conoscere i risultati concreti e le ricadute per i cittadini. Rileviamo infatti alcune criticità, tra le quali il fatto che molti locali non sono pronti ad ospitare le nuove attrezzature in arrivo. Saremo vigili sul percorso e la direttrice Melli, tanto per cominciare, ha preso l’impegno di inviarci ogni mese il resoconto delle liste d’attesa. Oggi abbiamo messo il primo tassello per il miglioramento dei servizi integrati, ma il percorso per la realizzazione della medicina territoriale è ancora lungo”.

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