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Ex Manifattura Tabacchi, dall’Ateneo si leva un’accusa: “Politica grande assente”

Giorgio Zavarise, già delegato del rettore all'Edilizia, ricorda l'interessamento dell'amministrazione universitaria per l'area di via Birago. Era il 2010. Luigi Mazzei, consigliere regionale di Forza Italia: "No ad un ghetto per islamici"

LECCE – Al posto della ex Manifattura Tabacchi una residenza per studenti universitari. Dell’idea se ne è discusso anni addietro. Lo ricorda il professor Giorgio Zavarise con un breve contributo nel dibattito in corso sull’eventuale destinazione della vasta area in via Birago alla costruzione di un centro accademico di matrice islamico, grazie ad un investimento esclusivamente privato.

Nel marzo 2010, in qualità di Delegato all'Edilizia del Rettore Laforgia, ho visitato i magazzini di Via Birago, e successivamente ho avuto un incontro a Milano con la proprietà per valutare i costi dell'acquisizione e/o della ristrutturazione. L'idea era di trasformare il complesso in uno studentato per circa 1500 posti, con servizi vari e mensa al piano terra. L'Università italiana è "culturalmente arretrata" sul fronte della residenzialità studentesca. Offrire residenzialità agli studenti vuol dire metterli in condizioni ottimali per il loro percorso formativo e offrire sistematicamente occasioni culturali per la loro crescita.

Ad oggi, continuo ad essere fortemente convinto che questa sarebbe la destinazione d'uso di gran lunga migliore. Per lo stesso motivo, ho lavorato per anni per riuscire a portare a Lecce un collegio universitario di eccellenza. In tutto questo, purtroppo, la politica, quando non ci ha letteralmente ‘preso in giro’ è stata la grande assente.

Dal fronte politico arriva oggi il contributo del consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei.

"Da quello che apprendiamo dal sindaco di Lecce sull'ipotesi di un campus islamico è difficile esprimersi nel merito della questione, giacché si tratta, al momento, solo di un'idea priva di concretezza. Tuttavia, non sarei certamente favorevole ad un'università che 'ghettizza' gli islamici, in controtendenza anche con la vocazione multiculturale che Il Salento ha sempre dimostrato.

Lecce ha puntato sull'integrazione socio-culturale con successo e senza disordini, come nel caso della moschea per la quale il Comune mise a disposizione dei locali pubblici. Oggi non abbiamo elementi per esprimere una posizione, perché non c'è alcuna proposta concreta. Ma sono convinto che la vera integrazione si realizzi stando insieme e non certo con un campus esclusivo per gli islamici in cui non ci sarebbe alcun interscambio culturale con la nostra comunità e che, quindi, non rappresenterebbe un'occasione di crescita per tutti". 

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