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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Salvemini festeggia la vittoria, è il nuovo sindaco di Lecce

Al candidato del centrosinistra riesce l'impresa. Partendo dal 29 per cento, dopo l'apparentamento con Alessandro Delli Noci, interrompe dopo venti anni l'egemonia del centrodestra

LECCE – Clamoroso a Lecce. Con il 54,76 per cento pari a 22050 voti Carlo Salvemini è il nuovo sindaco del capoluogo salentino. Dopo quattro consiliature saldamente in mano al centrodestra – due giunte di Adriana Poli Bortone e altrettante di Paolo Perrone – il centrosinistra torna a Palazzo Carafa dalla porta principale. La storia sembra ripetersi: nel 1995 fu Stefano Salvemini, padre di Carlo, a vincere le elezioni approfittando, allora come oggi, di una spaccatura nello schieramento avversario.

Fondamentale, infatti, è stato l’apparentamento per il secondo turno con Alessandro Delli Noci, ex assessore della giunta uscente, che a dicembre ha rotto i ponti con il passato per tentare l’avventura in solitaria. E i risultati del primo turno gli hanno dato ragione, anche se non tanto quanto sperava: è giunto infatti terzo, con il 17 per cento, contro il 45 di Mauro Giliberti e il 29 di Salvemini. L’unione tra secondo e terzo ha fatto la forza, mentre il centrodestra è crollato: il suo candidato ha perso rispetto al primo turno 5667 voti (per un totale di 18220) mentre il vincitore della competizione elettorale ne ha guadagnati 6807.  Lo scarto tra i due, alla fine, è stato di 3830 voti. L’affluenza è stata del 52,75 per cento, circa 18 punti in meno del primo turno dove il centrodestra aveva di poco superato il 50 per cento come quoziente di liste, il che significa l’elezione di 16 consiglieri su 29, oltre ai seggi spettanti a Delli Noci (che farà il vice sindaco), a Giliberti e a Valente, candidato sindaco del M5S.

La questione della governabilità, dunque, sarà il primo nodo da sciogliere per il neo sindaco di Lecce. E’ molto probabile la via del contenzioso amministrativo perché il Consiglio di Stato, alla luce delle contraddizioni intrinseche della legge elettorale, ha di recente prodotto una giurisprudenza tesa a garantire al sindaco democraticamente eletto una maggioranza sufficiente per il proprio mandato.

Ma non è ancora il tempo delle dispute legali perché stasera, per gli elettori dello schieramento vincitore, è un giorno atteso molto a lungo. In piazza Sant’Oronzo, dove Salvemini si è recato seguito da una folla festante, si è levato forte il coro “Lecce libera”. I festeggiamenti erano iniziati però in via Bracccio Martello, sede del comitato elettorale: quando dai seggi sono cominciati ad affluire i dati sulle prime cento schede scrutinate l’aria ha iniziato a farsi frizzante. Al raggiungimento delle quindicimila schede scrutinate, più di un terzo del totale, il distacco si era attestato intorno agli otto punti percentuali e gli addetti ai lavori hanno dato il via libera per i festeggiamenti: a quel punto, infatti, era statisticamente impossibile un ribaltamento del risultato.

Grande gioia al comitato e in piazza

L’analisi del voto, sezione per sezione, consegnerà una lettura precisa di questo 25 giugno: intanto si può dire che finito l’effetto trascinamento delle liste, molto radicate in città, Giliberti è rimasto quasi privo della protezione della macchina organizzativa del centrodestra mentre il centrosinistra è riuscito a riconfermare il blocco elettorale del primo turno al quale si è aggiunto quello di Delli Noci che si è compattato attorno al suo leader, duramente colpito dalla maggioranza uscente che lo ha accusato di "tradimento" dopo che era stato annunciato l’apparentamento. Giliberti ha definito netta la vittoria dell'avversario al quale ha augurato buon lavoro. Attorno a lui i volti sconfortati di assessori, consiglieri uscenti e confermati e dello stato maggiore della coalizione che puntava a vincere sin dal primo turno come del resto erano sempre avvenuto nelle quattro tornate precedenti.

Salvemini, per parte sua, è salito sul piccolo palco dei comizi allestito da settimane in piazza Sant'Oronzo, per ringraziare i cittadini e invitarli a fare una passeggiata per la città: questo il suo più grande desiderio dopo mesi vissuti ad alta intensità. Ha anche invitato i suoi sostenitori a tenere un tono rispettoso per gli avversari e a sforzarsi di sentirsi tutti, al di là delle differenze, una unica comunità nel solco di una campagna elettorale contraddistinta dalla volontà di parlare a tutta la città, anche a quella che ha sempre guardato con forte sospetto il centrosinistra, senza cadere alla logica dello scontro.

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