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Bando case popolari, appena presentato è già polemica

Dopo una lunga attesa, è ufficiale il nuovo documento. Il Pd: "Graduatoria in tempi brevi per evitare speculazioni elettorali". Perrone replica: " Tentativo squallido, sfuggono al confronto politico"

LECCE - Nell'atrio di Palazzo Carafa già campeggia in bella vista. Il nuovo bando per l'assegnazione di alloggi popolari è finalmente pronto. Un parto lungo e travagliato, che ha fatto più volte insorgere la minoranza, soprattutto dopo che, il 30 novembre scorso, il Consiglio aveva approvato la relativa delibera di giunta, dichiarata immediatamente esecutiva. Ma da allora sono trascorsi altri quattro mesi. L'ultimo bando, a Lecce, è del 1999 e la graduatoria definitiva (per legge dovrebbe essere aggiornata almeno ogni due anni) è stata approvata il 31 luglio del 2006. In poco meno di quattro anni, sono state assegnate 190 abitazioni su 623 domande pervenute".

"Abbiamo finalmente realizzato un passaggio determinante del nostro programma elettorale", ha dichiarato in conferenza il sindaco Paolo Perrone che ha voluto immediatamente rispondere al Partito democratico che, ieri, ha chiesto che la pubblicazione della graduatoria avvenga molto prima della campagna elettorale del prossimo anno. "Un tentativo squallido di presentare la situazione in maniera torbida", ha detto Perrone, definendo "vergognoso" il comunicato dei democratici che sfuggirebbero al normale confronto istituzionale per inseguire la polemica a tutti i costi.

A proposito dei tempi, il dirigente Maurizio Guido ha fatto capire che dovranno passare almeno sei mesi perchè qualcosa si muova anche in considerazione degli eventuali ricorsi. Quanto ai sospetti della minoranza, per il primo cittadino "non c'è alcuna possibilità di intervento discrezionale" per eventuali corsie preferenziali. "La mia amministrazione prosegue la sua azione nella massima trasparenza, tanto è vero che un assessore che si era macchiato di un peccato veniale si è fatto da parte". Il riferimento è, naturalmente, allo "scivolone" di Lucio Inguscio (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=25566), tre mesi addietro. A proposito, il sindaco ha confermato di voler mantenere la delega alle Politiche abitative.

Al bando deve partecipare anche coloro che sono già in graduatoria

Lo stesso Guido ha precisato che al nuovo bando devono partecipare anche coloro che furono inseriti nella precedente graduatoria. Questo perché si è ritenuto che in un decennio le esigenze dei richiedenti possano essere mutate, oltre al fatto che c'è una potenziale platea di cittadini che in questo lasso di tempo hanno maturato i requisiti per poter presentare la domanda.

Quanti alloggi possano poi essere dati a partire dai prossimi mesi, non è facile stimarlo: ci sono vari progetti in campo: il P.i.r.p. in via dei Ferrari (24 alloggi da demolire e ricostruire), il P.r.u.a.c.s per la costruzione di nuove case nel rione San Pio (35), il progetto urbano per il recupero di 61 abitazioni sempre a San Pio (la metà andrà alle famiglie che vivono in condizioni di estremo disagio in via Sozy Carafa) e, infine, il contratto di quartiere che porterà alla costruzione di 24 nuova case a San Sabino.

La scadenza del bando è prevista tra due mesi. Allora si saprà quali sono le nuove e reali dimensioni dell'emergenza abitativa a Lecce. I moduli di domanda sono in distribuzione presso l'ufficio Casa del Comune di Lecce in via Lombardia, l'ufficio Relazioni con il pubblico di via Rubichi e l'Istituzione per i servizi sociali in viale Marche.

Perrone ha concluso precisando che alcuni alloggi di proprietà del Comune saranno inseriti nel piano triennale delle alienazioni e agli inquilini verrà concesso il diritto di prelazione. "Col ricavato costruiremo nuove case".

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