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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Barba resta sindaco, Fasano sbatte la porta e lascia

Risolta la crisi di Gallipoli e con il rimpasto di giunta passa il Bilancio 2007. E intanto il presidente della Provincia Pellegrino in una nota esprime solidarietà all'ex capogruppo all'opposizione

Barba rimane al suo posto, e Fasano sbatte la porta e se ne va. E' questa la sintesi della crisi amministrativa in riva allo Ionio. Sembrava tutto già segnato, con quella che appariva una crisi irreversibile a Palazzo Balsamo di Gallipoli. Le frenetiche riunioni tra il sindaco e gli esponenti dei partiti della maggioranza (Raffaele Fitto in primis) non avevano lasciato intravedere concreti segnali di ripresa. Almeno così fino a poche ore dalla celebrazione del nuovo Consiglio comunale in programma nel tardo pomeriggio di ieri che doveva decretare l'approvazione del Bilancio di previsione (bocciato in prima battuta il 28 aprile scorso) e con esso il futuro amministrativo della città.

Alla vigilia l'incertezza regnava sovrana. I cinque dissidenti della maggioranza della Casa delle Libertà (Coppola, Solidoro, Errico, Abbate, Padovano) sembravano tutt'altro che pronti a rientrare nei ranghi e "salvare" l'armata Barba dal naufragio. Tant'é che lo stesso sindaco aveva già pronta la lettera di dimissioni da presentare ancor prima di celebrare il Consiglio, senza la certezza di avere a disposizione i numeri e il consenso sul Bilancio di previsione 2007. E tra l'altro due degli stessi dissidenti, Francesco Errico (An) e Rosario Solidoro (Fi) avevano già in mano le loro comunicazioni di dimissioni dai rispettivi ruoli di presidente e vice presidente dell'assise cittadina.

Venti di tempesta sul futuro amministrativo del sindaco Barba dunque, e invece ecco l'asso della manica del primo cittadino che arriva in aula e da subito lettura delle sue ultime decisioni: rimodulazione della Giunta e nuova linfa al programma di governo e al coinvolgimento dei partiti. L'unica strada infatti per convincere i dissidenti a sottoscrivere un atto di desistenza, come annunciato nei giorni scorsi, era proprio quella di un rimpasto della Giunta tecnica. Troppo "tecnica" secondo i partiti della maggioranza fortemente esautorati dalle scelte dell'esecutivo. Ma Barba non ha ceduto su tutta la linea conservando le sue prerogative e confermando il suo vicesindaco Walter Colazzo. Rimane in carica per ora anche Giovanni De Matteis, assessore ai Servizi sociali e Sanità. Fuori dalla giunta ben quattro assessori nominati dal sindaco nel luglio scorso: Alessandra Pizzi (Cultura e marketing territoriale); Bartolo Ravenna (Personale e affari legali), Franco Giannì (Lavori Pubblici e Urbanistica), Paola Pellegrino (Sport e Pubblica istruzione). Con il benestare dei partiti subentreranno a breve i volti nuovi tecnico-politici di Alberto Cataldi, Gigi Errico, Fabrizio Ferilli, Fabrizio Martelli.

Si prevede una rimodulazione anche delle deleghe tenendo conto che rimane ancora in sospeso la questione dell'assessorato al Commercio dopo l'allontanamento nei mesi scorsi da parte del sindaco Barba di Emanuele Liaci in quota Fi. Il rimpasto dell'esecutivo ha consentito di riaprire il dialogo tra il primo cittadino e la sua maggioranza e dato il via libera all'approvazione del Bilancio con dodici voti favorevoli e sette contrari. All'appello mancava solo il portavoce dell'Unione, Flavio Fasano, che dopo l'exploit di Barba e il relativo battibecco in aula ha presentato (stizzito e deluso per "l'inagibilità democratica" dell'assise e del governo cittadino), sul banco della presidenza del Consiglio, le sue dimissioni.

Sostegno all'ex sindaco di Gallipoli giungono dal presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino, il quale in una nota afferma: "Esprimo solidarietà politica a Flavio Fasano, che ha fatto in questi tre anni un importante lavoro nel Consiglio provinciale come presidente del gruppo dei Ds e come punto di forza della maggioranza. A mio parere il Consiglio comunale di Gallipoli prede qualcosa - aggiunge - perché anche se nel ruolo di vertice dell'opposizione sono convinto che Fasano avrebbe dato un grosso contributo per Gallipoli".

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