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Politica Gallipoli

Barba vs Pindinelli. Il duello rusticano è servito

Il senatore azzurro non demorde dopo l'aspra polemica e la minaccia di querela scoppiata all'indomani delle sue dichiarazioni in tv contro l'ex vicesindaco della giunta Venneri. "Getta fango su di me"

Il duello rusticano è servito. Anche se di nobile e aulico la contrapposizione tra l'ex sindaco di Gallipoli, Vincenzo Barba, e l'ex vicesindaco della giunta Venneri, Elio Pindinelli, ha veramente ben poco. Per colpa di chi sta ai lettori e ai cittadini di Gallipoli giudicarlo. LeccePrima racconta i fatti, riporta dichiarazioni. Offre opportunità di confronto e possibilmente di…dialogo.

E questo è l'auspicio dopo lo strappo consumato in diretta televisiva tra il senatore azzurro e il commentatore politico indipendente dell'emittente gallipolina Teleonda. Vincenzo Barba è andato già duro in quella circostanza (due giorni addietro per la precisione) ospite della trasmissione "Talk Sciò" dell'emittente leccese Rts, nei confronti di Pindinelli e di Teleonda. Tanto da richiedere l'intervento professionale del direttore della testata giornalistica per calmierare i toni. La replica è stata veemente da parte dei diretti interessati che pur non riuscendo ad intervenire in diretta hanno minacciato denunce e querele per difendere il loro buon nome e la loro reputazione. Se i legali di parte reputeranno che sussistono gli estremi per un'azione giudiziaria, si rivedranno tutti (e stavolta non davanti alle telecamere delle emittenti locali), ma in Tribunale. Previsione non peregrina, ma alla quale oggi il senatore azzurro ha controreplicato per le rime. Senza peli sulla lingua come è nel suo stile e precisando, dal suo punto di vista, anche i termini della questione.

"Nella trasmissione Talk Sciò della nota emittente provinciale Rts alla quale sono stato invitato" precisa Barba, "ho espresso il mio libero pensiero nei confronti di chi pensa di offendere senza avere il buon gusto e l'ironia di sentire cosa gli altri pensano di lui. Ho espresso le mie libere opinioni nel pieno esercizio del rispetto del mio mandato istituzionale, ma soprattutto nel pieno rispetto della mia coscienza limpida e cristallina. Se il confronto si deve spostare dal franco scambio di opinioni alle aule dei tribunali nessuno più di Vincenzo Barba, anche se a malincuore, sarà contento di ritenere ciò come un invito a dimostrare chi sono le vittime e chi sono i carnefici della vicenda e quali accordi e quali inciuci sottobanco si tengano ben nascosti in virtù di futuri accordi. La nostra dirittura morale non si piega e non si spezza davanti alle paventate minacce giudiziarie di chicchessia, continuando ad avere, come sempre, la massima fiducia nella Giustizia che saprà valutare le eventuali manchevolezze di ciascuno di noi".

Il comunicato di Barba

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