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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Beni confiscati alla mafia: Camera di commercio lancia un concorso

Studenti e autorità all'incontro formativo odierno promosso anche da Libera. I ragazzi dovranno presentare proposte imprenditoriali

LECCE - Rappresentanti istituzionali e studenti gomito a gomito oggi, nella sala conferenze della Camera di commercio di Lecce, per seguire l'incontro formativo sul tema della gestione e valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate alle mafie. Il convegno è stato organizzato nell’ambito dell’omonimo progetto nazionale promosso da Unioncamere, in collaborazione con la Procura generale della Repubblica presso la Corte d’appello, la Prefettura di Lecce, la Regione Puglia e l’associazione Libera.

I lavori, aperti dal presidente dell’ante camerale leccese, Alfredo Prete, sono proseguiti con gli interventi del procuratore generale della Repubblica Antonio Maruccia, del vice prefetto Claudio Sergi ed i contributi tecnici di Francesco Francioso, delegato dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, di Annatonia Margiotta, funzionario della sezione antimafia sociale della Regione Puglia e di Davide Pati, responsabile del settore beni confiscati dell'associazione Libera.

Nel corso dell’incontro, dopo l’ascolto di alcune coinvolgenti testimonianze di esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati, è stato presentato, dal segretario generale della Camera di commercio leccese, Francesco De Giorgio, un concorso di idee, destinato agli Istituti tecnici della provincia di Lecce e finalizzato a stimolare gli studenti all’autoimprenditorialità.

I giovani partecipanti, infatti, dovranno elaborare e concretizzare un’idea imprenditoriale avente per oggetto la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale su alcuni beni confiscati insistenti nel territorio Salentino. Le migliori proposte saranno premiate con un “contributo premio” da assegnare all’istituto scolastico di appartenenza, che lo utilizzerà per iniziative di carattere formativo in materia.

“Vedere la sala gremita di ragazzi entusiasti ed interessati è stato emozionante – afferma  Alfredo Prete – . Abbiamo affrontato un tema importante, con la fattiva collaborazione delle istituzioni del territorio e coinvolgendo le scuole perché il progetto, oltre a sostenere la cultura della legalità, che è la base irrinunciabile di una economia sana, mira ad accrescere le opportunità di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, spronandoli a mettersi in gioco, ad essere cittadini e futuri imprenditori sempre più consapevoli, formati e competenti”.

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