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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Bers, via libera al prestito per Tap. Giallo sul voto del rappresentante italiano

Accordato un finanziamento diretto di 500 milioni di euro nel Consiglio dei Direttori dell'istituto di cui l'Italia detiene oltre l'8 per cento

LECCE - La Banca Europea per Ricostruzione e lo Sviluppo ha accordato a Tap un prestito diretto di 500 milioni di euro più una serie di garanzie per un totale di un miliardo e 200mila euro. Il finanziamento si aggiunge a quello già deciso dalla Banca Europea degli Investimenti pari a un miliardo e mezzo. Il costo totale del gasdotto che prevede l'approdo sul litorale di San Foca è di 4 miliardi e mezzo.

A confermare la notizia è lo stesso sito dell'istituzione finanziaria che però non dà conto di come si siano espressi i rappresentanti dei vari Paesi membri nel Consiglio dei direttori; a seguire le indiscrezioni che si sono susseguite nel pomeriggio dopo un lancio dell'agenzia Reuters, il rappresentante italiano avrebbe manifestato il suo sostanziale consenso. Se questa linea fosse confermata, sarebbero deluse le aspettative  di chi sperava in una frenata su input del nuovo governo di cui è componente fondamentale il M5S, da sempre contrario all'approvvigionamento da fonti fossili e alla localizzazione dell'approdo sul territorio leccese.

Per l'Italia siede nell'organo decisionale Filippo Giansante che ad aprile è venuto anche a Lecce per ascoltare i cosiddetti "portatori di interesse" coinvolti dal progetto: in quell'occasione l'unico confronto che ebbe fu con Confindustria perché tutti gli altri invitati, dal Comune di Melendugno alla Regione Puglia, si sfilarono dall'appuntamento fissato.  L'Italia è uno dei 64 azionisti della Bers e controlla l'8,52 per cento delle quote.

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