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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Nardò

Biologo per il centro di procreazione assistita: bando ritirato e da rifare

L'avviso pubblico per incarico di collaborazione presso il centro Pma di Nardò deve essere rifatto come precisato dall'assessorato alle politiche della salute regionali. Soddisfatto Siciliano che aveva anticipato questa decisione

NARDO’ - L'avviso pubblico per incarico di collaborazione coordinata e continuativa presso il centro di Procreazione medicalmente assistita di Nardò va rifatto. A scriverlo a chiare lettere sono i vertici burocratici dell'assessorato alle Politiche della salute della Regione Puglia. Una nota che conferma le perplessità espresse qualche giorno fa dal consigliere provinciale, Giovanni Siciliano.

In essa si legge che nel bando va specificato se il biologo oggetto dell'avviso pubblico debba svolgere funzioni di responsabile di laboratorio (figura obbligatoria per i Pma che effettuano tecniche di II livello), oppure di biologo che coadiuvi il responsabile del laboratorio. Nel primo caso, il professionista deve essere innanzitutto in possesso delle specializzazioni previste per le attività di laboratorio.

Per quanto riguarda, invece, il compenso che dovrebbe spettare al biologo a cui conferire l'incarico in questione, la regione sottolinea che l'importo non può superare il compenso lordo annuo per un dirigente biologo pari a 90mila euro comprensivo dei minimi tabellari e di tutte le altri voci retributive. Una cifra di gran lunga inferiore, quindi, rispetto a quella che avrebbe potuto percepire il biologo incaricato se si fosse espletato il precedente bando. Compenso che, come evidenzia la Regione, avrebbe potuto raggiungere i 132.500 euro lordi all'anno.

Alla luce di queste e altre motivazioni, la Dirigente del servizio area politiche per la promozione della salute delle persone e delle Pari opportunità della Regione Puglia, chiude la sua nota invitando il Direttore generale della Asl Lecce a: "...rivedere l'avviso pubblico in oggetto e a relazionare con urgenza sulla questione a questo servizio, atteso il clamore che tale avviso ha suscitato avendone parlato di ciò anche organi di stampa".

“Quanto sopra – dichiara Siciliano -, mi autorizza a ‘gridare vittoria per aver vinto una battaglia contro quello che si stava configurando come un inutile spreco di denaro pubblico. Per questo, ringrazio quanti, si sono spesi per il raggiungimento di tale obiettivo. Tra tutti i consiglieri regionali Caroppo, Blasi, Marmo e alcune forze sindacali come l'Usb. Altrettanto non posso fare con il sindaco di Nardò che, sulla vicenda, nonostante abbia ricevuto la missiva della regione sulla materia in questione, non ha proferito parola (pur essendo la massima autorità sanitaria locale) e con i vertici regionali dell'Udc, anch'essi muti, che in molte altre occasioni, invece, si sono distinti come dei veri e propri censori delle scelte sanitarie del governo Vendola”.

“Sarà stato forse perché l'Udc neretino ha difeso l'avviso pubblico ‘sprecone’ poi sonoramente bocciato dalla Regione – precisa -, attaccandomi pubblicamente per aver intrapreso tale battaglia? Intanto, mentre aspettiamo tali risposte, torniamo a chiedere al direttore generale dell’Asl Lecce (di cui abbiamo apprezzato la disponibilità al dialogo e che probabilmente è stato indotto a ritirare il precedente bando e ad emanare quello oggetto delle censure odierne, da una missiva a firma del responsabile del Pma di Nardò), di rendere pubblici i dati sulle percentuali di successo delle prestazioni effettuate nel Pma di Nardò”.


 

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