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Biomasse, tutti contro tutti. E il Consiglio ora rinvia

Nulla di fatto a Palazzo Carafa. Parte dell'assise rinvia la discussione sul parere per la realizzazione della centrale a biomasse a Lecce. Battibecco tra il presidente del Consiglio e il sindaco

Ambientalisti contro i sostenitori di Italgest spa. Cartelli contro la centrale a biomasse che l'azienda salentina vorrebbe costruire nella zona agricola tra San Pio e Villa Convento. Maggioranza contro maggioranza, opposizione contro opposizione. Tutti contro tutti a Palazzo Carafa, dove questa sera si sarebbe dovuto discutere e decidere una cosa semplice: dire sì, oppure no, alla centrale. Questo il testo ufficiale del punto all'ordine del giorno: "Approvazione dello schema di convenzione per regolare i rapporti tra la Inergia spa (gruppo Italgest, ndr) ed il Comune di Lecce per la realizzazione e la gestione di un impianto di produzione di energia eolica da insediare nel territorio del Comune di Surbo ai confini di Lecce", per essere chiari.

Cosa che invece non è accaduta per niente. Il Consiglio comunale, compreso il capogruppo all'opposizione del centrosinistra Antonio Rotundo, ha ritenuto di dover rinviare la discussione, con 22 voti favorevoli per rimandare e 12 invece per discutere in quella sede l'argomento. Anche se il prossimo 6 febbraio scadrebbe il tempo massimo che consentirebbe a Italgest di proseguire l'iter per la realizzazione della centrale. Secondo Rotundo, proprio perché l'azienda in sede di commissione ha ritirato la diffida, l'atto ha consentito di prendere tempo per discutere serenamente sul da farsi. Il consigliere di minoranza del centro moderato Wojtek Pankiewicz, ha invece ribadito con forza la sua ormai nota posizione: un netto no alla realizzazione della centrale e la discussione subito in aula per la votazione palese con appello nominale.

Ma lo stesso sindaco Perrone, dopo un battibecco con il presidente del Consiglio sulla interpretazione dell'articolo dello statuto comunale che ha poi permesso il rinvio dell'assise (Eugenio Pisanò, Forza Italia, fa parte dello schieramento del sì per la realizzazione dell'impianto), è uscito dall'aula poco prima che lo stesso Consiglio si esprimesse, convocando subito una conferenza stampa: "Ritengo che il Consiglio, al di là delle posizioni, servisse per approfondire l'argomento, cosa che invece non c'è stata. Avevo espresso le posizioni di Forza Italia e del sindaco, ottenendo anche un'intesa con parte dell'opposizione, e tutto questo per discutere del progetto, ma questioni procedurali hanno impedito la discussione (il riferimento è al botta e risposta con il presidente del Consiglio comunale, ndr). Mi auguro a questo punto che questa non sia una manovra di chi vuole ottenere la centrale. Riteniamo che l'impianto - ha aggiunto Perrone - non serva ad una città come Lecce, votata invece al turismo, che con una presenza di questo tipo ne risentirebbe. Contestiamo inoltre la sua collocazione, tra San Pio e Villa Convento. Mi auguro invece che la pregiudiziale di Rotundo non raggiri la discussione in Consiglio comunale, perché a questo punto chiederemo la convocazione per una eventuale ratifica. Lecce e i suoi cittadini ci chiedono di discutere l'argomento in Consiglio comunale e noi abbiamo il dovere di procedere in questo senso. Ma questa sera non abbiamo potuto discutere per una forzatura regolamentare". E intanto dodici consiglieri hanno richiesto la convocazione di un altro Consiglio comunale.

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