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Cambio di nome al "Teatro Comunale", Soprintendenza ora chiede lumi

Le missive inviate al sindaco e alla Prefettura. L'amministrazione ha deciso di intitolarlo al commedigrafo locale Mario Teni

NOVOLI - La Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto ha scritto al sindaco di Novoli, Gianmaria Greco, e alla Prefettura di Lecce, chiedendo quale sia stato l’iter seguito nella decisione, assunta dalla Giunta comunale con la delibera 101 del 3 maggio 2016, di ridenominazione dello storico “Teatro Comunale” (che non ha previsto un suo coinvolgimento), attivo sin dal 1891.

L’amministrazione comunale, ottenuto il parere favorevole dalla Prefettura alla deroga dei dieci anni richiesto dalla legge per l’intitolazione dei luoghi pubblici, aveva fissato l’inaugurazione, con la nuova intitolazione al novolese insegnante elementare e commediografo Mario Teni, l’8 maggio prossimo.

Nel corso di quasi un anno, ovvero dalla data della delibera della giunta comunale del 3 maggio 2016, varie sono state le opinioni espresse e gli interventi per il mantenimento e la custodia dell'antico e storico nome del monumento sottoposto a vincolo storico-artistico "Teatro Comunale" di Novoli, ospitati sulla stampa locale e in contesti pubblici.

10_scritta_teatro_comunale_novoli_1960-2Da ultimi, quelli di Mario Spedicato, docente di Storia moderna dell'Università del Salento, vicepresidente della Società di storia patria per la Puglia di Bari e presidente della Sezione di Lecce della stessa Sspp; Adriana Greco Bozzi Colonna, presidente delegazione Fai di Lecce;- Fabio Tolledi, direttore artistico di Astragali Teatro e presidente del Centro italiano dell'International Theatre Institute dell'Unesco. E ancora: Domenico Maurizio Toraldo, saggista e pneumologo, autore del volume "Il Teatro Comunale di Novoli"; Mario De Marco, storico e critico d'arte, autore del libro "Storia di Novoli"; Mauro Marino, operatore culturale Fondo Verri; Franco Ungaro, direttore dell’Accademia mediterranea dell'attore; Dino Levante, giornalista e curatore dei due volumi "Sipario. Commedie dialettali di Mario Teni".

Chi ha contestato la scelta, sostiene, in fin dei conti, che il “Teatro Comunale” avrebbe di già il suo nome e cognome, così come lo vollero gli antichi novolesi. Così chiamato anche perché costruito con i soldi dei contribuenti concittadini. Andando a fare compagnia a quelli di città ben più famose, basti qui ricordare, tra gli altri, il “Teatro Comunale” di Firenze e quelli di Bologna, Vicenza, Ferrara, Modena, Treviso, Caserta, e i più vicini “Teatri Comunali” di Mesagne, di Nardò e di Galatone (recentemente restaurato e riaperto al pubblico). E non ne fa né una questione personale, né politica, ma di metodo. La richiesta? “Si lasci tutto com’è e cali qui il sipario sulla scena”. Questo, mentre si attendono prese di posizione dalle minoranze in consiglio.

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