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Approvato alla Camera il “decreto del fare”, la prima casa sarà impignorabile

I parlamentari del Pd Capone e Bellanova commentano con soddisfazione l'approvazione del provvedimento che, in circa 80 articoli, contiene misure per il rilancio dell'economia. Ma bacchettano l'ostruzionismo dei colleghi del Movimento Cinque Stelle

LECCE – Oggi la Camera dei deputati ha dato via libera al cosiddetto “decreto del fare”, circa 80 articoli contenenti provvedimenti per il rilancio dell’economia – come gli incentivi alle imprese per l’acquisto dei nuovi macchinari -, per la semplificazione amministrativa, per l’efficienza del sistema giudiziario, per un rapporto più equo tra i cittadini e il fisco: è stata stabilita, tra l’altro, l’impignorabilità della prima casa, con l’eccezione dei beni di lusso.

Nel pacchetto licenziato dal governo ci sono anche misure per aumentare dal 20 al 50 per cento lo sblocco del turnover nelle università: in questo modo ci sarà spazio per 1500 nuovi ordinari e altrettanti ricercatori. Mezzo miliardo di euro è invece il risparmio stimato per gli italiani sul consumo della bolletta energetica e ci sono novità anche nell’uso delle nuove tecnologie, come il wi-fi, che sarà fruibile senza identificazione personale.

Il deputato salentino del Pd, Salvatore Capone, ha così commentato il provvedimento con una nota: “I raggi d’azione del testo sono molti, e meritano una lettura attenta. Naturalmente questo è solo un primo passo, reso ancor più complicato dall’ostruzionismo senza limiti del Movimento 5 Stelle. Le misure per le semplificazioni, per l’edilizia, per l’accelerazione nell’utilizzo dei fondi europei, per la ricerca, ma anche quelle per il fisco, rappresentano un messaggio chiaro con l’obiettivo evidente di smuovere terreni alquanto vischiosi”.

Sulla stessa lunghezza d'onda la compagna di partito, Teresa Bellanova: “E’ una coincidenza significativa l’aver approvato il Decreto Fare nello stesso giorno in cui tutti i dati economici e sociali forniti dallo Svimez nel rapporto 2013, ma ampiamente anticipati anche nei giorni scorsi, indichino un forte peggioramento delle condizioni al Sud, come evidenziato dagli andamenti percentuali del prodotto interno lordo. Prevedendo misure atte a favorire la semplificazione e una burocrazia meno ingombrante, il credito alle imprese e anche ai professionisti attraverso il fondo di garanzia, gli investimenti per le piccole e medie imprese, allentando la morsa del fisco e snellendo i procedimenti in edilizia, il decreto – approvato nonostante l’ostruzionismo inconcepibile del Movimento 5 Stelle-, lancia un chiaro segnale al Paese e alle imprese".

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