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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Cardiochirurghi non stabilizzati al “Fazzi”. Bellanova interroga il ministro

L'esponente salentina del Pd ha presentato nella mattinata un'interrogazione a Renato Balduzzi, sollecitando un intervento immediato per stabilizzare i medici del reparto leccese ed evitare lo smembramento di una "eccellenza"

LECCE - “Questa mattina ho depositato una interrogazione rivolta al ministro della salute per sollecitare un intervento non più procrastinabile. La mancata stabilizzazione dei medici del reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce mette a rischio, oltreché eccellenti professionalità, la salute stessa dei pazienti”. Con queste parole, Teresa Bellanova, deputata salentina del Pd, rende nota la presentazione di un’interrogazione parlamentare sui medici del reparto di cardiochirurgia del nosocomio del capoluogo all’attenzione di Renato Balduzzi.

Tra una settimana, infatti, scadrà l’ennesimo contratto per due medici che, pur di continuare a prestare il loro prezioso servizio, hanno accettato di firmare una proroga di dieci giorni a decorrere dal 20 ottobre. La loro mancata stabilizzazione deriva, per un verso, come spiega la stessa parlamentare, dalla pronuncia di incostituzionalità della legge regionale 4 del 2010 da parte della Corte costituzionale, per l’altro, dalla disposizione di cui all’articolo 16 del decreto-legge 98 del 2011, che ha dichiarato la nullità dei provvedimenti di stabilizzazione adottati sulla base di leggi dichiarate incostituzionali.

“Il paradosso – chiarisce Teresa Bellanova - risiede nel fatto che il personale medico operante nel reparto in questione è sottodimensionato. Ad oggi, infatti, si contano otto unità, più il primario e sono loro che assicurano giornalmente cura e assistenza. Appare evidente che questo sistema genera non solo precariato di lungo corso, ma rischia di precarizzare anche i livelli di cura e assistenza medica”.

Per l’esponente del Pd, occorre tener conto che la struttura stessa di cardiochirurgia è l’unica, di natura pubblica, per un’area di vaste dimensioni come il Salento e che nei mesi estivi vede aumentare in misura notevole la sua utenza in relazione al flusso turistico. Il reparto di Lecce, inoltre, ha nel corso degli anni offerto “un servizio di eccellenza pubblica – chiarisce - dimostrato anche dal tracollo che i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ verso il Nord Italia hanno subito”.

“Ciò – puntualizza - è stato reso possibile anche attraverso l’impiego di personale medico che ad oggi, nonostante la maturata esperienza, risulta essere, purtroppo, ancora precario”. Pertanto, la Bellanova chiede al ministro di intervenire per evitare che “l’eccellenza oggi acquisita, grazie al lavoro di queste persone, non vada dispersa, sottolineando, al contempo, il senso di frustrazione che le continue proroghe procurano in dette professionalità”: “La conseguenza, è bene ribadirlo – conclude -, è diretta ai cittadini, ai quali non potrà che esser garantito un servizio di importanza vitale, ma, purtroppo, precario”.

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