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Barricate sul Ferrari. "Emiliano declassa un ospedale d'eccellenza"

Il sindaco Stefano ed il presidente del Comitato Pro-Ferrari contro Emiliano:"Scelte politiche, il governatore tira dritto senza ascoltare la voce di un ampio territorio"

CASARANO – La battaglia contro il declassamento dell’ospedale Francesco Ferrari di Casarano continua. E prosegue a ridosso del sit-in organizzato dai sindacati che si è tenuto proprio questa mattina davanti al nosocomio ed ha visto un’ importante partecipazione di cittadini e rappresentanti locali.

Non è mancato alla manifestazione anche il  sindaco Gianni Stefano che si è messo alla testa di un fronte sociale, a geometria variabile ma sostanzialmente di centro - destra, schierato contro il paventato ridimensionamento dell’ospedale alla versione “base”, composta da 4 o al massimo 5 reparti, con 80 posti a letto in meno e un grande interrogativo aperto su punto nascita e pronto soccorso.

Questo, almeno, è lo schema contenuto nelle slide di presentazione del Piano di riordino ospedaliero, perché manca l’ufficialità della delibera regionale e le voci si ricorrono, come conferma il primo cittadino: “Nessuna novità rispetto al Ferrari che rimane classificato come ospedale di base – spiega  -. Il governatore Emiliano tira dritto per la sua strada, ignorando tutte le esigenze e le proposte avanzate da un ampio territorio”.

A detta del sindaco, a farla da padrone sono le spartizioni politiche in un ambito, come quello sanitario, che dovrebbe restare immune da queste logiche. “Casarano non si rassegna a questo modo di fare politica ed impugnerà, fino all’ultimo grado di giudizio, qualsiasi atto della Regione relativo al piano di riordino sanitario – denuncia Stefano -: questa non è una battaglia di campanile, ci riteniamo scippati di una realtà sanitaria che ha maturato eccellenze mediche, nel corso del tempo e sul territorio, tanto da diventare il secondo migliore ospedale in provincia e tra i primi dodici su scala regionale. Se tutto questo non basta al presidente Emiliano, noi glielo faremo capire nelle sedi opportune”.

Schierato sulle barricate c’è innanzitutto il comitato Pro-Ferrari che proprio ieri ha eletto il nuovo presidente, Claudio Casciaro, in sostituzione dell’uscente avvocato Legittimo che ha preferito la strada della politica, candidandosi alla guida della città.

“Il Ferrari è da sempre un ospedale di riferimento per tutta la provincia, per numero e qualità sia di prestazioni che di reparti, secondo soltanto al Vito Fazzi, ed uno dei più importanti della Puglia – puntualizza Casciaro -. Non capiamo il perché di una scelta regionale che non ascolta i territori. Il presidente Emiliano ha ignorato le istanze dell’intero comprensorio di Casarano ed il parere espresso da un Consiglio intercomunale composto da ben 15 Municipi. Non capiamo perché un ospedale per il quale è anche pronta la delibera per la costruzione del 4° lotto, debba essere ridimensionato alla versione base, con 4 o 5 reparti e macchinari importanti, come la risonanza magnetica che non si può spostare altrove”.

Il presidente del Comitato denuncia decisioni politiche avrebbero premiato Gallipoli durante le ultime elezioni amministrative, quando, dal punto di vista strutturale, i due ospedali di riferimento risultano pressoché equivalenti.  “Non esistono ragioni di tipo sanitario che giustifichino la scelta di un ospedale rispetto all’altro – prosegue lui -. Abbiamo anche lanciato la proposta di creare un unico complesso ospedaliero, riorganizzando i reparti per evitare duplicati, e articolato su due presidi ospedalieri. Il territorio esprime un’esigenza sanitaria importante, specialmente nel periodo estivo, e la situazione è complicata dalla mobilità stradale. Per queste ragioni proseguiremo nella nostra battaglia per sostenere il diritto alla salute”.

Al netto della protesta sull’ospedale, tuttavia, non sono mancate le critiche all’elezione di Casciaro che si è tenuta ieri sera, nel corso di un’assemblea convocata dal sindaco presso il Sedile di Casarano. Dura la posizione del gruppo dei 5 stelle che ha deciso di uscire dal Comitato e proseguire la battaglia in solitaria: “Avevamo proposto tre nomi di tutto rispetto, e lontani dai partiti,  per ricoprire l'incarico di presidente – spiegano -. Ma la vecchia politica ha scelto Claudio Casciaro (ex consigliere comunale, ex consigliere provinciale, assessore, candidato sindaco). Ci siamo opposti perché il Comitato deve portare avanti una battaglia di tutti e non può essere gestito da persone di parte”.

“Ci siamo battuti lealmente accanto a chiunque quando speravamo che il comitato fosse per tutti, ne abbiamo preso le distanze quando rischiava di diventare un comitato elettorale, ora scegliamo di allontanarcene”, concludono gli attivisti 5 stelle.

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