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Cassa integrazione in calo fino a luglio. Uil: "Segnale incoraggiante"

Sono oltre 1 milione e 600 mila le ore autorizzate alle aziende. Giannetto: "Se i dati fossero confermati sarebbe una buona notizia per il mercato del lavoro"

LECCE - Cala il ricorso agli ammortizzatori sociali nella provincia di Lecce: una notizia incoraggiante per l'economia salentina fornita dal servizio politiche del Lavoro della Uil che, come ogni mese, ha elaborato i dati dell'Inps. Dal monitoraggio sulla cassa integrazione condotto da gennaio a luglio 2017, si registra un netto decremento, pari a meno 22 percento, di ore autorizzate che caratterizza tutte e tre le gestioni.

Complessivamente, nel corso di questi 7 mesi sono state autorizzate 1 milione e 683 mila ore contro i 2 milioni e 159 mila dello stesso periodo del 2016. “Un dato senz’altro positivo – commenta il segretario generale Uil Lecce, Salvatore Giannetto - anche se l’andamento della cassa integrazione ordinaria e in deroga, che registrano un aumento rispettivamente del +3,9 percento e del +454 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rivela che le crisi aziendali sono tutt'altro che alle spalle”.

Anche nel solo mese di luglio si registra un brusco calo, pari al -93 percento, delle ore di cig richieste dalle aziende di Lecce e provincia: se a giugno si registravano complessivamente 585 mila e 425 ore, a luglio sono state autorizzate solo 40 mila 519 ore. In questo caso, però, la diminuzione di richieste riguarda tutte e tre le gestioni: -85,7 percento per la cig ordinaria, -97,2 per la cig straordinaria e -98,9 percento per la cig in deroga.

“Questi dati, che continuano a risultare incompleti per l’ancora assente informativa Inps sul monitoraggio del Fondo d’integrazione salariale (Fis), - sottolinea Giannetto – se confermati nei prossimi mesi potrebbero sia indicare una lieve ripresa delle attività produttive, ma anche (ed è ciò che ci preoccupa maggiormente visti gli aumenti delle domande di disoccupazione che interessano il periodo) fotografare gli effetti restrittivi prodotti dalla riforma sugli ammortizzatori sociali".

"Con la prossima legge di stabilità è, quindi, necessario intervenire sulla regolazione degli ammortizzatori sociali, compresa la cassa integrazione, per far sì che si possano gestire delicati processi di ristrutturazione aziendale che rischierebbero di produrre ciò che è più socialmente traumatico: i licenziamenti”, conclude il segretario. 

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