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Le casse della Provincia piangono miseria. Sindacati sul piede di guerra

Sciopero e manifestazione dei dipendenti dell'ente a rischio default. Cgil, Cisl e Uil: "Nel 2018 sarà difficile continuare a garantire i servizi essenziali"

LECCE – Braccia incrociate in tutto il Paese. Anche a Lecce i dipendenti della Provincia di Lecce hanno aderito allo sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil, radunandosi ai piedi della prefettura per far valere le proprie ragioni contro le “politiche scellerate che hanno messo in ginocchio gli enti locali”.

La mobilitazione, su scala nazionale, è servita ai sindacati per denunciare a gran voce gli effetti collaterali, e nefasti, dei tagli di spesa imposti dal governo centrale. Due decreti legge del 2014 sono finiti nel mirino: l’ente di Palazzo dei Celestini, per effetto di quelle disposizioni di legge, è ora chiamato a restituire allo Stato circa 87 milioni di euro.

In particolare nel 2017, al termine di tre anni vissuti sul filo del rasoio, la Provincia di Lecce dovrà restituire circa 46 milioni di euro. Lo stato di squilibrio dei conti è certificato dal provvedimento del presidente Antonio Gabellone (numero 69 del 2017) che mette nero su bianco una differenza negativa tra entrate e spese pari a circa 15 milioni di euro.

Ma, dal momento che l’ente non è in grado di versare le somme degli anni passati, lo Stato risolverà l’impasse economica trattenendo direttamente alla fonte le entrate: le casse della Provincia piangeranno, quindi, 50 milioni di euro l’anno. Come se non bastasse, i Comuni non ottemperano regolarmente al versamento del tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali, incassato per conto della Provincia.

Un ammanco, questo, che contribuisce al progressivo svuotamento delle conti pubblici. Inutile girarci intorno: le Province italiane sono a rischio default, con tutte le conseguenze del caso per i servizi essenziali garantiti dall’ente, quali la manutenzione del verde, delle scuole e delle strade.

Lo hanno ribadito oggi i segretari provinciali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil al prefetto di Lecce, Claudio Palomba. L’allarme era già stato lanciato, ma l’immediato futuro è tratteggiato a tinte ancora più fosche. Se il sistema ha retto sinora, al prezzo di salti mortali, all’inizio del 2018 gli istituti scolastici si troveranno alle prese con giganteschi problemi per il riscaldamento delle aule ed il pagamento delle bollette di acqua e luce. Per non parlare del rischio per l’incolumità pubblica legato a strutture fatiscenti e a strade provinciali prive di manutenzione.

Poi c’è il nodo del pagamento degli emolumenti dei dipendenti e dei livelli occupazionali da mantenere: 250 sono i dipendenti diretti della sola Provincia di Lecce, di cui 108 lavoratori dei centri per l’impiego cui Palazzo dei Celestini garantisce gli stipendi, nell’attesa dei fondi regionali e nazionali.

Le preoccupazioni dei sindacalisti

“Le manifestazioni che si stanno svolgendo in tutto il Paese hanno, come obiettivo, quello di far pressioni sul governo perché si adoperi per trovare una soluzione, economica e legislativa, per salvare gli enti locali al collasso – spiega la segretaria provinciale Fp Uil, Giovanna Spagnolo -. L’inverno che sta per arrivare si presenta preoccupante soprattutto per le scuole; basti pensare che nell’ultima delibera del bilancio di previsione della Provincia non è stato possibile porre una certificazione di equilibrio di cassa per il 2017”.

La Provincia ha galleggiato finora assicurando i servizi essenziali e sostenendo gli stipendi: “Certo, non è stato facile – commenta la segretaria -: ci sono state riduzioni sul salario, mancate stabilizzazioni e blocchi del turn over. Ora stiamo vedendo i primi effetti di una situazione che è destinata a deflagrare, con conseguente drammatiche, l’anno prossimo”.

 “A livello territoriale l’emergenza è contenuta grazie allo spirito di abnegazione dei lavoratori che stanno vivendo un periodo di grande confusione – aggiunge il collega della Fp Cisl, Fabio Orsini -. Dopo la legge Delrio non sappiamo quale sarà il loro destino e dove saranno assegnati. La Provincia di Lecce non è ancora in dissesto, ma siamo al limite. Non c’è più tempo da perdere”.

L’ultima speranza dei sindacalisti e dei dipendenti è ormai rivolta alla legge di stabilità 2017 che, per il 2018, potrebbe mettere a disposizione le risorse necessarie utili a ripianare l’enorme voragine. 

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