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Nel segno della Costituzione e dei giovani la Festa della Liberazione

Celebrazione in piazza dei Partigiani nel 70esimo anniversario dell'approvazione della legge fondamentale della Repubblica. Per l'Anpi l'intervento di una giovane rappresentante

LECCE - Nel 70esimo dall'approvazione della Costituzione (1947), la festa della Liberazione diventa occasione per una forte rivendicazione della piena attuazione della carta che contiene valori e principi fondamentali della convivenza democratica nel nostro paese. Un richiamo reso peraltro attuale non solo dalla ricorrenza, ma anche dall'esito del recente referendum che ha visto prevalere in maniera netta il no alla riforma proposta dal governo del premier Renzi, che di quel voto ha poi tratto le conseguenze rassegnando le dimissioni. 

Tra gli oppositori più strenui di quel disegno di revisione costituzione proprio l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, che oggi a Lecce, come in tutte le altre città ha partecipato alle celebrazioni istituzionali alla presenza delle autorità militari e civili. Per conto dell'associazione a prendere la parola è stata la giovane Naomi De Pascalis, affiancata da due studenti dell'Istituto Galilei Costa di Lecce, Alessandro Laudisa e Cristina Indino.  E' intervenuta anche Sara D'Aniello, sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, di soli 9 anni.

Una scelta che testimonia anche la volontà dell'associazione di aprirsi definitivamente a un nuovo impulso giovanile nella scia dell'insegnamento e del lavoro delle generazioni passate: commosso e sottolineato dell'applauso della piazza il ricordo dei vecchi partigiani salentini, tra cui Salvatore Sicuro, Enzo Sozzo, Umberto Leo.

La cerimonia in piazza dei Partigiani - scandita dalla musica degli allievi dell’Istituto coreutico-musicale “Giannelli” di Parabita e dell’Istituto Comprensivo “Calvino” di Alliste, diretti da Francesco Protopapa - ha visto in successione gli interventi istituzionali conclusi da quello del prefetto di Lecce, Claudio Palomba e la consegna delle "Medaglie della Liberazione" a quattro cittadini di Ugento, Antonio Antonazzo, Cosimo Bottazzo, Domenico Carangelo e Paolo Antonio De Nola.

Al termine della manifestazione, come di consueto, il pubblico assiepato ai lati ha intonato il canto celebrativo più famoso della Resistenza, "Bella ciao".

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