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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Centrodestra diserta il consiglio, il sindaco: "Imbarazzanti giustificazioni"

La minoranza ritiene l'assise leccese delegittimata dal Tar Puglia. Salvemini reagisce: "Il decoro non dovrebbe essere mai calpestato"

LECCE – Il centrodestra giudica provocatoria la convocazione del consiglio comunale in attesa della prossima discussione del Consiglio di Stato sulla vicenda del premio di maggioranza e diserta l'aula giocando a innervosire gli avversari. Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, replica denunciando con giudizi severi il comportamento della minoranza.

All’apertura dei lavori dell’assise convocata per le 16 di oggi si è presentato, per l’opposizione, solo il consigliere Alberto Russi, di Grande Lecce, incaricato di leggere un comunicato nel quale sono state ribadite le ragioni per le quali l’attuale consiglio è ritenuto sostanzialmente abusivo: tutte portano alla nota questione del premio di maggioranza attribuito al centrosinistra, rispetto alla quale giovedì è attesa una udienza presso il Consiglio di Stato, dopo il provvedimento monocratico che ha sospeso il pronunciamento con il quale il Tar Puglia, accogliendo i ricorsi del centrodestra, aveva ribaltato la composizione dell’aula. Russi ha anche detto che la sua parte ritiene invece utile partecipare alle commissioni allo scopo di preparare gli atti per quando ci sarà un consiglio pienamente legittimo.

Il centrodestra: "Occupanti temporanei di Palazzo Carafa"

Di seguito il passaggio principale dell'intervento di Russi: “Questa maggioranza abusiva non una legittimazione politica e amministrativa perché si è insediata in forza di un verbale dell’ufficio elettorale che ha clamorosamente disatteso il voto dei cittadini, attribuendo ingiustamente il premio di maggioranza a Salvemini. Un verbale che il Tar ha sanzionato con quattro pronunce emesse su altrettanti ricorsi che hanno stabilito l’eclatante illegittimità dello stesso e il travisamento in diritto della soluzione voluta dalla commissione elettorale. Né legittimano in alcun modo gli occupanti temporanei di Palazzo Carafa i decreti del Consiglio di Stato di sospensione temporanea degli effetti degli annullamenti del Tar, che hanno natura cautelare e che servono a non procedere alla immediata concreta modificazione del Consiglio Comunale in attesa della decisione collegiale".

La reazione del sindaco: "Come studenti minorenni che si giustificano"

Dopo aver ascoltato la lettura della nota da parte di Russi, il sindaco Carlo Salvemini ha chiesto di intervenire pronunciando le seguenti parole: “Si ribadisce una posizione politica nota, tesa a non riconoscere come legittimo questo consiglio comunale e che manifesta, come è stato già correttamente evidenziato, una certa confusione sul ruolo che si assolve in questa istituzione. Si partecipa ai lavori delle commissioni consiliari che sono propedeutiche all’approvazione degli atti che si portano in consiglio, si depositano mozioni urgenti perché vengano discusse in consiglio e poi si decide di disertare lo stesso non ritenendolo legittimamente costituito. A questo punto non ci resta che attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato. Naturalmente lei è ambasciatore e non porta pena, ma comprende bene come ci sia anche un livello di decoro e di rispetto e di deontologia del proprio ruolo che non può essere mai calpestato. Quando si legge un comunicato in cui ci sono motivazioni politiche così radicali suona imbarazzante leggere mail a firma dei consiglieri comunali che giustificano la propria assenza per motivi personali”.

Quindi la lettura delle giustificazioni addotte da Andrea Guido, Michele Giordano, Luca Pasqualini, Antonio Finamore, Paride Mazzotta, Mauro Giliberti, Gaetano Messuti. Nessuna comunicazione da Paolo Perrone, ispiratore dell’Aventino, Luciano Battista, Bernardo Monticelli Cuggiò. Da precisare che ai sensi del regolamento comunale dopo tre assenze ingiustificate si decade dalla carica di consigliere comunale.

“Comprende consigliere Russi – ha concluso il primo cittadino - che c’è qualcosa che stona in questa aula perché o si assume la responsabilità politica piena di voler disertare i lavori in nome di una ragione di principio che si difende fino in fondo, oppure non ci si nasconde dietro le giustifiche come studenti minorenni costretti a spiegare ai propri genitori perché hanno deciso di non entrare a scuola”.

Salvemini ha citato il caso della mozione urgente sugli avvisi pubblici per i nuovi consiglieri di Lupiae Servizi ed Sgm e per la scelta del dirigente del settore Tributi: “Poiché non è nostra intenzione sottrarci ai confronti nel merito, abbiamo inserito questa e altre mozioni della minoranza immediatamente all’ordine del giorno”. Inutilmente, perché senza controparte discussione non ci può essere. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato la situazione dovrà in ogni caso evolvere: in caso di conferma del verdetto del Tar Puglia, il sindaco dovrà decidere se rimettere il mandato e magari andare a nuove elezioni subito, oppure se cercare un accordo di programma con quanti sono disposti a condividerlo. Se invece i giudici amministrativi romani dovessero riformare la sentenza del Tar, per Salvemini la strada sarebbe spianata.

Fornari: "Alcuni di voi non hanno vergogna"

Su quanto accaduto oggi si registra anche il commento di Giuseppe Fornari, promotore di “Una buona storia per Lecce” e sostenitore dell’attuale amministrazione: “Mi rifiuto di pensare che tra tutti i consiglieri di quella che fino ad oggi costituisce la minoranza del consiglio comunale non ce ne sia più di uno che non colga quale affronto gravissimo verso tutti i cittadini leccesi si stia ponendo in essere con questo comportamento. Allo stesso modo mi rifiuto di pensare che non ci sia uno solo tra i consiglieri eletti tra le fila della minoranza che non senta l’urgenza di prendere le distanze da una scelta priva di qualsiasi ragionevolezza e che è indegna del ruolo che sono stati chiamati a ricoprire”.

“Abbiamo imparato in questi anni – affonda Fornari - che alcuni tra voi non conoscono neanche la vergogna. Penso che molti altri, invece, stiano vivendo con un profondo imbarazzo questa scelta e che si stiano adeguando solo per spirito di coalizione pur non essendo, nel loro intimo, d’accordo rispetto a questa scelta così poco democratica. Davvero speriamo che si possa presto archiviare questa orribile pagina di politica cittadina”.

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