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Cerano, Taurino con Gabellone. E l'Enel apre a Lecce

Il consigliere regionale del Pd condivide le perplessità di Gabellone sull'atteggiamento di Enel: "Si rispetti quanto deliberato in Regione nel marzo 2007". Nel summit di oggi è arrivato uno spiraglio

LECCE - Il caso Cerano è ancora al centro delle cronache salentine, dopo le preoccupazioni espresse dal presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, e dagli esponenti politici del Nord Salento, sul mancato coinvolgimento del territorio nelle trattative per il rinnovo della convenzione tra Enel e Provincia di Brindisi. Anche il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Taurino, dichiara di condividere le perplessità del numero di uno di Palazzo dei Celestini ed invita ancora una volta l'Enel a rispettare la "volontà democratica espressa dalla massima autorità regionale della Regione Puglia a rendere partecipe e protagonista la Provincia di Lecce e l´Unione dei Comuni del Nord Salento al tavolo delle trattative".

"Non mi pare che fumi e danni prodotti dalla centrale rispettino la cartellonistica stradale e si fermino all´Alt al confine tra la provincia di Brindisi e Lecce". Taurino ricorda così che il 19 marzo 2007 il consiglio regionale ha approvato l'ordine del giorno proposto dai consiglieri, Giuseppe Taurino, Antonio Maniglio, Pino Romano e Vincenzo Montanaro relativo alle emissioni degli impianti industriali con particolare riferimento alla Centrale Federico II di Cerano.

"Nello stesso - precisa Taurino -, fu deliberato l'allargamento dell'area a rischio anche ai Comuni del Nord della Provincia di Lecce, consentendo così di avere un controllo reale sulla situazione ambientale e sull'elaborazione dei piani di recupero e, risultato ancora più importante, perché la Provincia di Lecce e i sindaci dell´Unione dei Comuni del Nord Salento partecipassero al tavolo insieme alla Provincia ed al Comune di Brindisi per la nuova convenzione con Enel. Con tale atto, per la prima volta il Consiglio Regionale ha preso in esame e considerato la Provincia di Lecce area a rischio ambientale in conseguenza della presenza della Centrale di Cerano così come ampiamente riconosciuto per l´area di Brindisi".

Per Taurino, ora si rende necessario "uno sforzo congiunto delle istituzioni perché anche l'Enel, che non ha mai voluto legittimare la presenza della Provincia di Lecce al tavolo istituzionale per la sottoscrizione della convenzione, accetti tale situazione e, finalmente, faccia valere le sue legittime ragioni per la tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini del Nord Salento".

"Non è possibile - dichiara il consigliere regionale del Pd - assistere ancora ad un totale disinteresse da parte dell'Enel nel coinvolgimento istituzionale della Provincia di Lecce e dei Comuni del Nord Salento sulle problematiche relative alla presenza di controlli riguardanti la centrale di Cerano. Oggi le popolazioni dell'area, particolarmente interessate da un elevato tasso di inquinamento, rivendicano garanzie sulle politiche di rientro dallo stesso e sui sistemi di rilevazione delle emissioni".

Questo, soprattutto dopo la triste conferma che proviene dal Rapporto ambientale, che vede la centrale di Cerano, con i suoi 15 milioni di tonnellate, al primo posto, in tutta Italia, "per le emissioni di anidride carbonica con consistente ricaduta di polvere sottili": "Ribadisco - afferma - la ferma volontà di un coinvolgimento, nel tavolo negoziale con l´Enel, anche della Provincia di Lecce perché si possano valutare congiuntamente i rischi di impatto ambientale, individuare una politica certa di rientro dall´attuale stress ambientale, ed adottare i necessari accorgimenti per evitare che la specifica esigenza legata al fabbisogno energetico sia prevalente rispetto ad ogni altra esigenza di tutela del diritto alla salute e alla salvaguardia ambientale".

Taurino rammenta come da anni si porti avanti questa battaglia senza confini territoriali e "soprattutto politici": "L'esigenza di avere al tavolo delle trattative le massime rappresentanze istituzionali del Salento - asserisce - serve per garantire diritti ai cittadini della provincia leccese. Non si accettano dinieghi senza giustificazioni, figli di volontà di esclusione senza alcuna giustificazione".

E intanto, dopo il summit in Provincia, arriva l'apertura

E intanto, dopo lo scambio d'informazioni e missive dei giorni scorsi, il presidente della Provincia Gabellone ha ricevuto proprio oggi a Palazzo Adorno i vertici dell'Enel S.p.A., rappresentati da Donato Leone, responsabile macro area Sud dell'azienda. L'Enel, dopo aver illustrato tutti i progetti aziendali destinati nell'immediato all'abbattimento delle emissioni di polveri nell'aria del Nord Salento, avrebbe manifestato disponibilità ad ospitare anche il contributo della Provincia di Lecce nel tavolo istituzionale che sta definendo nuovamente i contenuti delle convenzioni che regolamentano l'attività della centrale di Cerano. "Resta inalterata, infatti", ha commentato Leone a margine dell'incontro, "la volontà dell'Enel di coinvolgere nei processi decisionali anche i territori della provincia nord del Salento che hanno scelto di farsi rappresentare unitariamente dal Presidente della Provincia di Lecce. E' pacifico, inoltre, che tale apertura alla partecipazione dell'amministrazione provinciale leccese debba arrivare dalla Regione Puglia".

"Accogliamo questo momento di unitarietà d'intenti e di medesimi convincimenti con estremo favore", commenta con soddisfazione il presidente della Provincia Antonio Gabellone: "Dall'Enel nessun ostruzionismo né ostracismo nei confronti della Provincia di Lecce, per cui resta ancor più ferma la volontà di arrivare ad un coinvolgimento al tavolo istituzionale, una partita per noi tutt'altro che chiusa, soprattutto in considerazione degli indiscussi interessi ambientali del territorio che rappresento".

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