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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

“Stop Ttip”: in pullman con Cgil per aderire alla manifestazione di Roma

Comitati, associazioni e sindacati uniti per dire “no” al trattato di liberalizzazione commerciale Usa-Europa. Cgil: “Grandi preoccupazioni per le ricadute sul comparto agroalimentare”

LECCE - Sabato 7 maggio, alle 14.30, si svolgerà a Roma la manifestazione nazionale “Per fermare il Ttip”. Si tratta di una tappa fondamentale della lunga e intensa campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema del trattato transatlantico di liberalizzazione commerciale Europa-Usa. Campagna a cui hanno contribuito, oltre alle varie associazioni promotrici, anche la Cgil e la Flai Cgil, componenti dei comitati Stop-Ttip, e a cui hanno aderito, peraltro, diverse amministrazioni comunali attraverso l’approvazione di delibere in Consiglio o, in ogni caso, manifestando pubblicamente una posizione di contrarietà circa lo svolgimento dell’iter del trattato.  Per la manifestazione del 7 maggio, la Cgil Puglia e la Flai regionale, componenti del Comitato regionale Stop Ttip, in collaborazione con le associazioni promotrici della manifestazione, hanno organizzato due autobus, uno in partenza da Lecce, l’altro con partenza da Bari e fermate in altre province.

Nell’accordo del Ttip c’è l’abbattimento di regolamentazioni, standard, normative e dazi per aumentare i commerci transatlantici. In Puglia è stata espressa particolare preoccupazione per ciò che riguarda il settore agroalimentare, la qualità del cibo (permetterebbe l’utilizzo di pesticidi ora banditi in Europa e la possibile importazione di Organismi geneticamente modificati), la tutela delle nostre 271 tipicità riconosciute (l’accordo rafforzerebbe il mercato estero di pochi grandi marchi).

Il contrasto al trattato è una grande e pacifica battaglia dei cittadini europei e americani. È una battaglia “per”, tanto quanto una battaglia “contro”: “Per l’informazione, la trasparenza e la democrazia, per un’economia a misura delle persone e dei territori, per i diritti, per l’ambiente, il lavoro, la salute, la formazione – si legge in una nota inviata dal sindacato - ; contro chi – giocando sulla disinformazione, il silenzio e l’opacità – vuole continuare a comprimere i diritti e a ridurre gli spazi per la partecipazione democratica dei cittadini alle decisioni che li riguardano: riducendo, ulteriormente, definitivamente  i beni comuni, il lavoro, l’ambiente, la salute, la formazione a  merci da cui estrarre profitto, senza alcun riguardo per la qualità della vita delle persone (ridotte esse stesse a merce)”.

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