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Chiusura degli ospedali di Casarano e Gallipoli, il Partito Comunista dice no

Vladimiro Guida ribadisce la contrarietà della propria sezione ai tagli dei reparti dei due ospedali, rifiutando le giustificazioni addotte dai dirigenti Asl nell’incontro pubblico: “Sistema molto dubbio, illogico e clientelare”

CASARANO - Durante l’incontro organizzato da il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva onlus Asl Le di Casarano e Gallipoli denominato "La sanità in tour" con la presenza del direttore generale della Asl Lecce, Valdo Mellone, è stata confermata la scelta dei tagli dei reparti a Casarano e Gallipoli con la motivazione che i calcoli economici e politici non lasciano nessuna speranza in merito.

Nello specifico, il direttore generale ha chiarito che dal 2013 salirà la qualità in termini di ospedalizzazione, dati questi confermati anche dal direttore del nosocomio casaranese, il quale ha anche asserito che in Veneto la distanza minima degli ospedali è di 42 km su strade camionabili, però le strutture sono eccellenti.

“Peccato che in geografia il caro avvocato e direttore generale del nosocomio casaranese – ribatte Vladimiro Guida, segretario della sezione Casarano-Matino-Parabita del Partito Comunista - abbia qualche lacuna, infatti la densità abitativa è di gran lunga inferiore rispetto al territorio salentino. La sanità pubblica è un business dagli affari d’oro, una cassa di risonanza elettorale importante dove poter sistemare parenti e amici e poi tagliare diventa facile cosi come far credere al cittadino che tutto questo accade per problemi legati alla crisi, ai bilanci, agli altri in generale”.

“Gli stessi cittadini – prosegue Guida - sono costretti se conoscono qualcuno a rivolgersi a questi per accorciare i tempi di attesa e favori vari, scavalcando anche chi è un malato terminale. Strano solo che i loro stipendi non vengono toccati, anzi vengono rivisti in aumento, dicono che l’eccellenza può essere raggiunta con la concentrazione delle professioni in poche strutture, peccato solo che questi ospedali esistono perché voluti da qualche altro politico predecessore e che quindi la loro vicinanza non è mai stato un problema. Peccato che per una visita specialistica si deve aspettare anni, peccato che esiste tanta mala sanità perché i pazienti vengono trattati come porci da scannare. Peccato che vi è carenza di organico e pochi controlli sul personale, peccato che se sei ricco ti puoi curare mentre se sei povero devi solo farti ammazzare”.

Per Guida, il modo con cui sono stati applicati i tali è “molto dubbio”, “illogico”, “clientelare”: “Si prediligono altre strutture – precisa - dove vi risiedono consiglieri e assessori regionali che minacciano di far cadere la giunta Vendola se solo venisse chiuso mezzo reparto. Insomma è la politica del fare come in Lazio, fare cassa, fare favori, continuare con le raccomandazioni in cambio di voti, finanziamenti ai partiti, bavaglio e controllo dei media”.

“Siamo in mano a questi personaggi – rilancia -, a questi burattini, tanto fino a quando il popolo si venderà per un piatto di lenticchie importate dalle multinazionali, loro potranno governare anche chi è davvero stanco, stremato, senza lavoro e senza pane per sfamare la famiglia e meglio ancora curarsi dignitosamente. Non bisogna nascere, meglio morire o aspettare di farlo grazie alle lungaggini e alla mala sanità, questo è il nuovo spot. Ci dimostrassero almeno che gli ospedali funzionino per poi improntare certi argomenti. Ma è come chiedere ai sordi, quelli che proprio fanno finta di non sentire e ai ciechi che fanno finta di non vedere, perché vedono solo quello che vogliono vedere e sentono quello che vogliono sentire”.

Il partito comunista sottolinea di non poter accettare tale situazione, perché “il cittadino non deve essere utilizzato come la ruota di scorta per il loro arricchimento”: per questo arriva un secco no al taglio dei reparti di Casarano e Gallipoli.

 

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