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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Differenziata, nel Salento è buio pesto. Nessun riconoscimento da Legambiente

Le classifiche, riferite al 2012, non fanno cenno a nessun comune della provincia di Lecce. Nel capoluogo la raccolta differenziata è ferma al 16 per cento. Brindisi e aBari fanno meglio. Legambiente alla Regione: "Un errore il rinvio dell'ecotassa"

LECCE – Non c’è nemmeno una menzione per un centro della provincia di Lecce. La differenziata, nel Salento, si fa poco e generalmente anche male. La sesta edizione di “Comuni ricicloni” certifica una situazione critica, a partire dal capoluogo dove la percentuale documentata è del 16,15 per cento. La metà, a conti fatti, della prima, Brindisi, che si attesta al 31,7 ma anche Bari fa meglio con il 23,4.

E così, dopo la non incoraggiante posizione nella classifica sulla qualità della vita, arriva un’altra graduatoria che dovrebbe far riflettere molto, soprattutto ora che gli adeguamenti della Tares in virtù della nuova tarrifazione, stanno facendo imprecare i cittadini.

Legambiente, dunque, boccia il Salento: nella prima categoria di premi, riservata ai comuni che superano la soglia del 65 per cento fissato dalla normativa nazionale, quest’anno svetta Rutigliano (Ba), dove gli oltre 18mila abitanti contribuiscono a sfiorare la media dell’80 per cento. Al secondo posto Monteparano (Taranto), al terzo Cellamare (Bari), al quarto Troia (Foggia).

I premi di seconda categoria – per i centri cha raggiungono tra il 57 e il 65 per cento – sono andati a Casalnuovo Monterotaro (Fg), Roccaforzata (Ta), Casalvecchio di Puglia (Fg), Torre Santa Susanna (Br), Canosa di Puglia (Bat), Erchie (Br), Andria, Mola di Bari (Ba), San Pancrazio Salentino (Br), Ostuni (Br), Ginosa (Ta), Mesagne (Br), San Michele Salentino (Br), Latiano (Br), San Severo (Fg).

Diciassette comuni invece hanno ricevuto la menzione speciale “Start up” per aver avviato sistemi di raccolta differenziata innovativi, riuscendo ad ottenere, almeno in uno dei primi sei mesi del 2013, percentuali comunque superiori al 50 per cento di differenziata. E sono: Motta Montecorvino (Fg), Laterza (Ta), Fasano (Br), Sava (Ta), Crispiano (Ta), San Ferdinando di Puglia (Fg), Cassano delle Murge (Ba), San Vito dei Normanni (Br), Triggiano (Ba), Montemesola (Ta), Anzano di Puglia (Fg), Putignano (Ba), San Pietro Vernotico (Br), Francavilla Fontana (Br), Oria (Br), Monteleone di Puglia (Fg), Margherita di Savoia (Fg).

La sesta edizione pugliese di “Comuni Ricicloni” è stata realizzata da Legambiente Puglia grazie al contributo dell'assessorato alla Qualità dell'ambiente della Regione Puglia e al patrocinio di Anci Puglia. Le classifiche sono state elaborate incrociando i dati raccolti mediante l’invio dell’apposito questionario alle amministrazioni locali e quelli forniti dai Comuni al Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia e pubblicati sul portale ambientale della Regione Puglia.

In graduatoria compaiono i Comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente e i Comuni che hanno trasmesso le 12 comunicazioni mensili alla Regione. Pertanto, su 258 Comuni pugliesi, è stato possibile prenderne in esame 248 (pari al 96,12 per cento del totale), mentre i Comuni che hanno risposto alla scheda inviata sono stati 62, ossia il 24,3 per cento del totale.

Il dossier è stato presentato questa mattina, a Bari, da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, Luigi Perrone, presidente dell’Anci Puglia, Lorenzo Nicastro, assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Nicola Giorgino, sindaco di Andria, Walter Facciotto, direttore generale di Conai e Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente.

“La svolta non è dietro l’angolo – ha dichiarato Francesco Tarantini – perché nella nostra regione si registrano percentuali di raccolta differenziata ancora troppo basse, intorno al 18 per cento. Questo anche a causa della continua proroga dell’entrata in vigore dell’ecotassa (legge regionale 38 del 2011) che in altre regioni, come ad esempio Marche e Sardegna, ha portato ad un incremento annuale della differenziata di dieci punti percentuali. I comuni virtuosi devono essere premiati economicamente e l’ennesima proroga dell’ecotassa al 2015 sarebbe un grave errore".

“La Puglia – ha spiegato il presidente di Legambiente Puglia -continua ad essere fra le regioni che continuano ad affidarsi alla discarica per smaltire la maggior parte dei propri rifiuti urbani (pari al 59 per cento). A confermarlo pure il trend decisamente negativo dei capoluoghi di provincia. Ad eccezione del comune di Andria, che da settembre 2012 ha avviato la raccolta differenziata porta a porta, raggiungendo percentuali in linea con gli obiettivi regionali e nazionali, la situazione resta desolante, con solo 22 Comuni sopra la soglia del 40 per cento di raccolta differenziata. La dittatura delle discariche e dei termovalorizzatori in Puglia finirà solo quando le buone pratiche di raccolta differenziata saranno le protagoniste non solo in quattro città ma in tutti i 258 comuni pugliesi”.

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