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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Sprechi della burocrazia, Palazzo Carafa si colloca all’ottavo posto

Pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 ore la classifica su 88 capoluoghi di provincia che prevede la stima del fabbisogno e quanto si è effettivamente speso per i servizi generali: anagrafe, tributi, stato civile, uffici elettorali

LECCE – Quanto a sprechi, Lecce è ai primi posti della graduatoria pubblicata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore in base alle rilevazioni della Copaff, la commissione per l’attuazione del federalismo fiscale.

I dati dicono che a fronte di un fabbisogno stimato in 16,4 milioni di euro, Palazzo Carafa ne ha spesi 21,6, cioè il 38 per cento in più. L’ambito delle attività monitorate è solo quello dei servizi generali come l’anagrafe, gli uffici tributari, quelli elettorali ed altri, ma non è esaustivo di tutta la burocrazia comunale. In base ai tagli alla spesa già preventivati per l’anno in corso Palazzo Carafa subirà un taglio di 5,2 milioni.

Con tali numeri Lecce si colloca all’ottavo posto su 88 capoluoghi censiti. In quaranta spendono più di quanto dovrebbero secondo i criteri: Napoli, con 118 milioni di euro in più, la fa da padrona sommando quasi il 38 per cento degli sprechi complessivi. Seguono Roma, con 63 milioni, e Firenze con 14. Le cinque municipalità più virtuose sono invece quelle di Torino che spende 82 milioni in meno del fabbisogno stimato, Bari con 28,3, Milano con 17,4 e Genova con 10,6.

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