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Reimpianto ulivi tolleranti alla Xylella: slitta la ratifica del comitato fitosanitario

Terminati i lavori senza che si arrivasse al voto, ma l'accordo sull'esito non sarebbe in discussione. Prossima riunione il 16 ottobre

LECCE – Dal Comitato fitosanitario europeo nessuna buona notizia per il comparto olivicolo. Nonostante sia stato trovato un accordo sull’abolizione del divieto di reimpianto, sulla tutela degli alberi monumentali e sulla libertà di movimentazione delle viti resistenti al batterio della Xylella, la discussione dell’organo tecnico si è conclusa senza che si arrivasse al voto. Il comitato tecnico tornerà a riunirsi il 16 ottobre e, a questo punto, la ratifica appare scontata.

La revisione della decisione 789 del 2015 era molto attesa, perché la possibilità di piantare le cultivar di olivo che si stanno dimostrando tolleranti al batterio, che intanto avanza rapidamente, è vista come una opportunità di salvare, almeno nel medio periodo, la produzione olivicola che verrebbe così calibrata sulle varietà che hanno dato risposte positive alle sperimentazioni. Nella speranza che intanto il batterio non subisca mutazioni e che la ricerca scientifica arrivi a trovare un rimedio definitivo.

Su quanto accaduto oggi diversi sono i commenti dal mondo politico. Per il deputato del Pd, Salvatore Capone, “nonostante lo slittamento, l’intesa raggiunta va salutata per quello che significa concretamente: un risultato importantissimo perseguito con grande determinazione dal governo e dal ministro Martina, che corona gli sforzi di tutti coloro che si sono spesi in questa direzione e che autorizza associazioni, agricoltori, imprese, a guardare con occhio diverso al futuro”.

“Proprio per questo – prosegue il parlamentare - è necessario sostenere con determinazione la nuova fase che si apre per l’agricoltura salentina ed è bene che questa fase vede coesa – senza ritardi di sorta - l’intera filiera istituzionale, dal governo nazionale a quelle regionale, dalle istituzionali territoriali alle associazioni di rappresentanza, alle imprese, al mondo scientifico e della ricerca”.

A proposito di ricerca, il consigliere regionale del Pd, Sergio Blasi, fa riferimento all’episodio che si è verificato nei giorni scorsi nei campi sperimentali di Presicce, di proprietà di Giovanni Melcarne, dove si prova la resistenza di 270 varietà con innesti su ulivi secolari: “Sono vicino a Melcarne quando denuncia l’assurdo clima antiscientifico nel quale ci troviamo e ne indica la politica come principale artefice. É’ per questo che, d’ora in avanti, occorre assumersi la responsabilità di un deciso cambio di rotta: su questo punto non è più possibile retrocedere. Quanto accaduto nel campo sperimentale di Presicce è intollerabile e allo stesso tempo inquietante, non solo perché quei virgulti di ulivo stupidamente sradicati potevano custodire importanti risposte scientifiche dopo un anno e mezzo di paziente lavoro, ma perché ci ricorda che al di là della pachidermica agilità dell’Ue contro cui è facile ritrovarsi, il vero nemico da combattere ce l’abbiamo in casa e corre più veloce della Xylella. Si chiama ignoranza”.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore Leo Di Gioia non hanno nascosto la loro delusione per l’odierna inconcludenza del comitato fitosanitario, ma hanno anche auspicato che alla prossima tornata i rappresentanti italiani sappiano creare le condizioni per il voto: “É indubbiamente positivo – continuano il presidente Emiliano e l'assessore di Gioia - il fatto che gli Stati membri abbiano raggiunto il consenso sulle modifiche di interesse per il territorio pugliese, ma ciò non basta: occorre arrivare all’adozione della decisione formale, per poter attuare in concreto queste previsioni. Nel frattempo non staremo con le mani in mano e già da lunedì avvieremo un confronto col Ministero per iniziare a preparare gli atti nazionali che sono necessari per rendere operativo il diritto di impianto di ulivi in zona infetta, affinché esso possa divenire realtà appena la decisione europea entrerà in vigore”. 

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