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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Strada da Maglie a Leuca, tutte le voci dopo il caso dei documenti falsificati

La vicenda delle polizze, venuta a galla dalla relazione di Anac, potrebbe aver complicato ancora di più l'iter dell'aggiudicazione

LECCE – Come ad ogni inciampo dell’iter per il raddoppio della Ss 275, anche la vicenda delle polizze fideiussorie false ha scatenato un tornado di commenti da parte di esponenti politici di tutti gli schieramenti.

Questo ulteriore aspetto di una vicenda già di suo complicata è emersa dalla diffusione di stralci di documenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, a proposito dei quali il senatore Dario Stefano ha presentato un’interrogazione al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio perché è necessario che Anas faccia chiarezza sulle procedure da interpretare, con assoluta trasparenza e fermezza e, soprattutto, in tempi rapidi".

Per il deputato pentastellato Diego De Lorenzis “è triste constatare l’ignoranza o la collusione di certa politica che l’opera l’ha sempre promossa, nonostante le gravi illegittimità denunciate in tutte le sedi, ed è ancor più triste vederli cambiare atteggiamento come bandierine al vento quando l’azione della magistratura e dell’Anac finalmente decreta indiscutibilmente la verità”. Il consigliere regionale Cristian Casili chiede all’assessore regionale ai Trasporti, Giannini, “che si cancelli questa triste pagina di lesione degli interessi del territorio con il ritiro del progetto e il ripristino della soluzione delle quattro corsie fino a Montesano (e la messa in sicurezza del tratto restante che conduce a Leuca). Si destinino a miglior sorte, ovvero a un progetto condiviso con i cittadini, i 150 milioni di euro in ballo e si proceda con la massima urgenza alla messa in sicurezza e con la bonifica delle tante discariche coperte e della strumentalizzazione delle vittime da parte degli interessi famelici alla base dell'opera faraonica fino ad oggi prospettata”.

Per Sergio Blasi, consigliere regionale del Pd “all’indomani di questa ennesima pagina di gestione malata dei soldi dei cittadini, di questa cartolina di un Sud irriformabile, nel quale la realizzazione di una infrastruttura importante tende a svolgere più la funzione di mangiatoia che di servizio dell’interesse pubblico, torno a chiedere che quel progetto venga ritirato, annullato. E che si avvii con urgenza un nuovo progetto di strada a quattro corsie fino a Montesano, con una messa in sicurezza compatibile con il rispetto del Sud Salento fino a Leuca. Ma questa volta sia la sicurezza stradale il faro della progettazione, e non gli appetiti di una classe dirigente approssimativa”.

Francesco De Nuccio, del Coordinamento Pro 275  ribadisce “con forza il sostegno a tutte le iniziative che possano contribuire ad accertare eventuali illegittimità, perché la realizzazione di questa arteria sia contraddistinta dalla necessaria trasparenza. Prendiamo, invece, le distanze da chi tenta nuovamente di alimentare il venticello delle mezze verità che ha come obbiettivo dichiarato la perdita di ogni finanziamento”.

Per Rocco Palese, deputato del gruppo Conservatori e Riformisti, “in questa vicenda tutti hanno sbagliato qualcosa, privati, Istituzioni, Stato, e nessuno paga se non il territorio del basso Salento, le famiglie, le aziende ed i turisti che percorrono quella strada ancora nota come 'statale della morte'. Non ci compete e non ci interessa stabilire chi abbia torto o ragione, ma questo disastro va ormai preso di petto perchè la strada si deve fare sia per non dilapidare quasi 300 milioni di euro di fondi pubblici sia per non perdere altre vite umane. L'unica possibilità è che governo e Anac avochino a sé procedure e problemi, trovino una soluzione, qualunque essa sia, e diano avvio ai lavori”.

Sulla stessa linea il capogruppo regionale di Forza Italia, Andrea Caroppo: Non si sfrutti - conclude Caroppo - l’inaccettabile clima di incertezza dovuto a contenziosi e lungaggini burocratiche per far naufragare un’opera pubblica che attende la luce da troppi anni e la cui mancanza - insieme alla mancanza di un trasposto pubblico locale degno di questo nome - rende muoversi nel Salento un incubo pericoloso.

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