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Comunali nel Salento, la conta dei vincitori e vinti

Qualche sorpresa, diverse riconferme: dopo i risultati elettorali, gli schieramenti analizzano il voto, facendo i conti con le delusioni di alcuni big, dalla Manca al consigliere regionale Gianfreda

LECCE - Ventuno nuove amministrazioni uscite dalle urne salentine, tra pronostici rispettati e qualche sorpresa, frutto di quella che in politica viene chiamata alternanza. Ed è tempo di bilanci dinanzi ai responsi che giungono dai 21 comuni chiamati al voto, fermo restando che ci sia una premessa quasi d'obbligo nelle realtà locali, ossia che le liste civiche spesso permettano difficilmente di comprendere quale sia la collocazione politica dei contendenti e dei vincitori. Anche se poi, a conti fatti, i partiti trovano sempre il modo per dire di aver vinto.

Convenzionalmente, per una lettura di massima, stando alle valutazioni di alcuni rappresentanti dei partiti, il centrodestra si assegnerebbe 12 amministrazioni comunali contro 8, con l'incognita del ballottaggio a Nardò dove Antonella Bruno del Pdl affronterà Marcello Risi, sostenuto da parti del centrosinistra, dall'Udc e da Io Sud. Il risultato che si può già leggere politicamente è quello di Trepuzzi, non tanto perché sia una novità la vittoria del centrosinistra (che governa da una vita la città), ma per il ruolo istituzionale della candidata contrapposta dal centrodestra, ossia Simona Manca, da un biennio vicepresidente della provincia.

Quando scendono in campo esponenti ritenuti di peso, è chiaro che i pronostici iniziali andrebbero sovvertiti, soprattutto se si ricorda quanto accaduto nella composizione della giunta provinciale, allorquando alcuni rappresentanti del centrodestra contestarono la designazione della Manca, in quanto non candidata. Insomma, è stata nominata vicepresidente per il criterio della rappresentanza politica, perché espressione di Congedo (e di Alfredo Mantovano) sul territorio salentino.

Queste comunali potevano essere considerate per lei il campo di prova obbligatorio, come si usa dire in gergo politico, per "pesare" il proprio consenso e il risultato dovrebbe aprire una riflessione. Qualcosa di simile era accaduto con un altro assessore donna della giunta Gabellone, ossia Filomena D'Antini Solero, nominata nella giunta senza passare per la battaglia elettorale e impegnata lo scorso anno nelle regionali con un risultato piuttosto deludente.

Il fatto che Trepuzzi sia un comune tradizionalmente "rosso" non appare una scusante, ma un'aggravante, in quanto proprio, in certe realtà, si dovrebbe saper intercettare una voglia di cambiamento e di alternativa. Lo stesso discorso vale anche se da prospettive capovolte a Cavallino, dove la campagna elettorale si è basata sulla contestazione del duo Gorgoni-Lombardi al governo della città da diverse legislature, ma che con le percentuali raggiunte sembrano aver spazzato via ogni ragione di chi proponeva la necessità di un cambiamento.

Significativo è il risultato di Poggiardo, in quanto, seppur con uno schieramento variegato, Giuseppe Colafati si è imposto contro i big che hanno caratterizzato la politica locale per un ventennio, ossia l'ex sindaco Silvio Astore, condannato con la lista da lui sostenuta ad un terzo posto, e soprattutto il consigliere regionale Aurelio Gianfreda, che con il proprio candidato non ha saputo bissare il successo di un anno fa. È importante anche il risultato di Ugento, in quanto il sindaco Massimo Lecci si è imposto nonostante il Pdl avesse messo da parte inizialmente la sua candidatura.

Ad Alessano e Taurisano, invece, la lotta è stata risolta tutta dentro al centrosinistra locale. I sindaci uscenti raccolgono consensi, ma anche qualche batosta prevista e non: successo significativo in percentuali e in numero di voti per Renna ad Alliste, riconferme importanti per Giovannico a Lizzanello, Petrachi a Cannole, Falconieri a Melissano, Lombardi a Cavallino. Bocciature sonore per Foscarini a e, la più inattesa, di Ferraro a Castrignano del Capo, territorio simbolo della controversia sulla 275. A Collepasso, il centrosinistra, grazie alle proprie divisioni, regala il governo cittadino al centrodestra.

Interessante anche il responso delle donne sindaco: la riconferma della Petrachi, viene arricchita dalle vittorie della Rosafio a Castrignano del Capo, della Vantaggiato a Caprarica e di Antonella Carrozzo a Diso. Patù torna al centrosinistra, mentre Taviano passa al centrodestra.

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