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Accordo operativo tra Comune e Anci: un fondo immobiliare per vendere e costruire

Con l'ausilio della Fondazione Patrimonio Comune, guidata da Alessandro Cattaneo, l'amministrazione sta predisponendo una proposta di investimenti da sottoporre a Invimit, società di gestione del risparmio dotata dal Mef di 1,5 miliari di euro

LECCE – Uffici comunali, il mercato coperto, un asilo. Sono le prime tre opere di interesse pubblico che dovrebbero essere realizzate grazie al fondo immobiliare costituito dal Comune di Lecce e dalla Investimenti Immobiliari Italiani – Società Gestione del Risparmio Spa (Invimit Sgr), costituita dal ministero dell’Economia e della Finanze in applicazione di un decreto legge del 2011.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal sindaco, Paolo Perrone, dall’assessore al Patrimonio, Attilio Monosi, e dal presidente della Fondazione Patrimonio Comune di Anci, Alessandro Cattaneo. Nella sala giunta di Palazzo di Città è stato sottoscritto l’accordio di intesa operativa con la fondazione che dovrà portare, presumibilmente entro l’anno, alla predisposizione della proposta di valorizzazione immobiliare da sottoporre a Invimit. In caso di via libera si procederà alla costituzione del fondo.

L’amministrazione di Paolo Perrone, quindi, dopo la scelta emergenziale delle alienazioni dirette – motivata con l’urgenza di fare cassa per far fronte ad una situazione che lo stesso sindaco ha riconosciuto “di dissesto” - , per valorizzare il proprio patrimonio, costruire nuovi edifici, recuperare immobili, ma anche per venderlo, come accade in un contesto di libero mercato vira sullo strumento dotato a livello nazionale di 1,5 miliardi di euro.

In pratica Invimit è il soggetto finanziatore mentre l’ente locale conferisce i terreni e gli edifici, nel caso di Lecce 25 cespiti. Il contenitore è un fondo chiuso. Le operazioni immobiliari saranno di competenza di una società di gestione del risparmio individuata con bando pubblico europeo, nel quale ci sarà posto anche per un rappresentante del Comune. Il ritorno economico del “prestito” consiste in una quota del 3,5 per cento su ogni vendita effettuata.

In poche parole, con la disponibilità finanziaria di Invimit si punta ad avviare programmi di investimento, perseguendo anche la creazione di profitto, che altrimenti sembrano destinati a languire in attesa di qualche finanziamento ordinario.

Da parte degli intervenuti si è sottolineato come Lecce sia la prima città del Meridione d’Italia e tra la prime in tutto il Paese a intraprendere questa procedura consentita dalla normativa nazionale. Cattaneo ha sottolineato come siano finiti per tutti i tempi dei finanziamenti a pioggia e come l’unico requisito richiesto agli enti locali sia una capacità progettuale seria.

Il sindaco, da parte sua, si è detto sicuro che, nel resoconto futuro della sua attività amministrativa, la valorizzazione del patrimonio immobiliare sarà ricordata come uno dei risultati più importanti. Tra gli immobili che il Comune intende conferire al fondo, lo storico istituto Margherita di via Palmieri, l’ex stazione di monta di via Lequile, l’edificio che ospitava l’anagrafe comunale, in via Palmieri e due terreni molto estesi: uno di 13mila metri quadrati, in via della Vanalleria, un altro in via Chieti di circa 10mila metri quadrati. 

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