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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Tasi, il Comune prende tempo fino a luglio. Il versamento della rata slitta a settembre

Alla luce della proroga concessa dal governo, l'amministrazione ha rinviato la discussione della delibera, attesa per il Consiglio di giovedì. Ma l'assessore Monosi prevede ripercussioni sul bilancio e nuovi tagli alle già poche risorse dell'ente

LECCE – L’amministrazione comunale di Lecce prende tempo fino al 31 luglio per approvare la nuova tassa sui servizi indivisibili (Tasi). La decisione dell’esecutivo cittadino - che aveva già iscritto nell’ordine del giorno del consiglio, in programma giovedì - la relativa delibera arriva dopo quella del governo nazionale di concedere una proroga alle amministrazioni che non si saranno pronunciate entro venerdì 23 maggio. In poche parole, il pagamento da parte dei proprietari di immobili slitta da giugno a settembre.

L’assessore ai Tributi, Attilio Monosi, ha così definito la situazione che si è venuta a creare nell’avvicendamento tra Imu e Tasi e che ha ingenerato timori e confusione nei cittadini: “Si tratta di un meccanismo infernale attraverso il quale lo Stato ancora una volta spreme i comuni a danno dei cittadini. Nel caso specifico della città di Lecce il governo centrale ha tagliato quasi 8 milioni di euro di trasferimenti statali; ciononostante, abbiamo deciso – anche se con un’enorme sofferenza finanziaria – di far scivolare l’adempimento al prossimo settembre. Infatti, per i mesi di giugno, luglio e agosto avremo circa 4 milioni di euro in meno rispetto a quelli previsti, l’equivalente del mancato trasferimento da parte dello Stato di una metà dell’importo della vecchia Imu che, ovviamente, non potrà essere compensata dal corrispondente gettito Tasi”.

E se per il momento si può parlare di un sospiro di sollievo per i contribuenti, per il medio lungo periodo l’esponente del governo cittadino intravede una nuova stagione di austerity: “Torno ancora una volta a rimarcare che questa ‘operazione’ del bilancio comunale è a saldo zero, in quanto lo Stato di fatto ha tolto ai Comuni ulteriori risorse imponendo loro, al contempo, di chiedere direttamente ai propri cittadini di recuperare gli 8 milioni relativi al mancato trasferimento erariale.

Una situazione paradossale e incomprensibile che rischia di pesare in maniera significativa sul piano economico-finanziario. Per questa ragione nei  prossimi mesi  dovremo essere particolarmente attenti alla situazione di cassa che - per effetto di questa ulteriore richiesta di sacrifici - ci costringerà a centellinare le già scarse risorse disponibili”.

L’orientamento dell’amministrazione comunale maturato oggi va incontro alle richieste pervenute dalla minoranza. Questa mattina il consigliere del Partito democratico, Antonio Rotundo aveva chiesto - alla luce delle aliquote massime indicate nella delibera di giunta da portare in assise cittadina - di “valutare tra l’altro che l’applicazione massima della Tasi non significhi per una parte di contribuenti un aumento del carico fiscale rispetto alla soppressa Imu, ipotesi che avrebbe  il sapore di una vera e propria beffa per i proprietari di prima casa per i quali il rapporto Imu-tasi  risulterebbe a perdere”.

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