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"Con il federalismo fiscale più potere ai sindaci"

Il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta a Lecce per partecipare ad un convegno sul tema "Qualità ed efficienza amministrativa: le città capaci in rete". Ma c'è anche chi fischia

Giunge a Lecce con un'ora e mezzo di ritardo rispetto al programma il ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta. Tra gli sbuffi contenuti di chi ha sfidato il freddo per partecipare al convegno tenuto al castello Carlo V sul tema "Qualità ed efficienza amministrativa: le città capaci in rete", previsto per le 18 e iniziato abbondantemente dopo le 19, e sotto i fischi di una ventina di manifestanti contrari alla sua severissima politica anti-imboscamento applicata nelle amministrazioni pubbliche. Bandiere Cgil e cartelli satirici con Brunetta caricato di matita e colore che dice, per esempio, "Confesso: i lavoratori pubblici non li sopporto più". Polizia, carabinieri a osservare quel che accade intorno.

Giunge a Lecce Brunetta e l'auto blu su cui ha viaggiato dal Papola di Brindisi fino al capoluogo salentino si fionda direttamente nell'atrio interno del castello. Scende dal mezzo stretto tra le sue guardie del corpo, fa il segno di vittoria e si dirige verso la sala stampa al primo piano del maniero. Con lui il sindaco di Lecce Paolo Perrone e il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali Raffaele Fitto. Esordisce Brunetta di fronte i cronisti dicendo la sua a proposito dei contestatori: "Quaranta sono fuori e 500 dentro: metterei la firma se tutto il Paese fosse così".

Le domande incalzano. Il ruolo dei sindaci secondo Brunetta: "Con il federalismo fiscale penso che ci sia protagonismo e responsabilizzazione di tutti gli eletti dal popolo. E il sindaco, essendo uno di questi, avrà un potere e una forza straordinaria".

Rapporto tra amministrazioni pubbliche e imprese, che sono costrette a vedersi retribuire le loro commissioni dopo sei, nove mesi. Spiega il ministro: "E' un problema del nostro Paese - ammette Brunetta - ed in parte si tratta di cattiva burocrazia, oltre perché mancano le risorse. Stiamo studiando il problema ed una risoluzione potrebbe essere attraverso la cassa di depositi e prestiti. In altre parole, qualunque impresa che ha dei redditi esigibili potrebbe avere una anticipazione sui compensi proprio attraverso la cassa. Soprattutto nella Sanità, l'area a maggiore sofferenza".

Stato della politica di Brunetta nella pubblica amministrazione: "Non l'avete vista? Nei primi sei mesi la riduzione del tasso di assenteismo per malattia è tra il 40 per cento e il 45 per cento, con delle punte del 70 per cento. L'ho detto ieri alla Camera, il Paese vive già una grande riforma nella pubblica amministrazione, per quanto riguarda l'assenteismo ma non solo, sulla trasparenza. Forse vi siete un po' abituati che Brunetta fa le cose, ma fino a sei mesi fa queste cose non c'erano".

Abolizioni delle province: "E' nel nostro programma, ma prima si tratta di cambiare un punto costituzionale. Ma è proprio il federalismo che ci sta indicando la strada da perseguire".

Nel convegno si è poi discusso della crescita e la modernizzazione del sistema Paese, che parte, secondo l'input del Governo, dalle "città vivaci", nelle quali è indispensabile che tutti investano con convinzione per rafforzarne il ruolo nazionale ed internazionale. E nell'anno della creatività e dell'innovazione promosso dall'Unione Europea per il 2009, un ruolo determinante è affidato proprio alle città, riconosciute quale elemento propulsivo di innovazione e motore dello sviluppo economico. Da qui l'esigenza di innalzare le capacità della pubblica amministrazione locale, per cogliere nuove sfide di competitività oltre i confini comunali ed integrarsi ai vari livelli istituzionali.

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