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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"La concorrenza non si fa sulla pelle delle persone": l'affondo di Landini a Lecce

Il segretario, insieme al ministro Provenzano e ai dirigenti locali di Cgil, ha inaugurato le Giornate del lavoro: "Senza occupazione non ci sarà futuro per il Paese"

Lecce – “Cambiamento” è la parola chiave scelta da Cgil per la sesta edizione della manifestazione “le giornate del lavoro” che, anche quest'anno, si svolgerà a Lecce dal 20 al 22 settembre.

Oggi pomeriggio, al teatro Apollo di Lecce, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione alla presenza del numero uno del sindacato, Maurizio Landini, della segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, del segretario generale di Cgil Puglia, Pino Gesmundo, del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini e del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.

“Cambiamento è la parola all'ordine del giorno e la richiesta, per antonomasia, che i cittadini rivolgono alla politica – ha spiegato in apertura la segretaria Fragassi – e noi siamo qui per lanciare un monito: o il Paese cresce tutto, oppure non cresce affatto”.

Al premier Conte, che sarà ospite del sindacato domenica 22 settembre, Fragassi ha rivolto una richiesta precisa: “Da lui mi aspetto ora una bonifica dal linguaggio dell'odio. Cosa è diventata ora l'Italia? Un Paese che blocca navi cariche di disperazione? La politica deve essere altro; deve tornare ad essere fonte d'ispirazione per le persone”.

Un deciso cambio di passo, in buona sostanza. Un segno di rottura con l'esecutivo precedente.

393 - inaugurazione gdl 1-2

Questa è la posizione sostenuta e ribadita dal segretario regionale Pino Gesmundo: “Il cambiamento deve partire dal Mezzogiorno che non più essere una zavorra ma un volano per l'economia dell'intero Stivale. La Puglia vive di macroscopiche contraddizioni ma ha tante potenzialità inespresse, che devono confluire in un progetto di sviluppo organico, partendo dalle leve del turismo, della cultura e delle politiche sociali”.

Il nodo dello sviluppo del Sud è cruciale, a detta anche del segretario Landini: “Il Mezzogiorno ha bisogno di un piano straordinario di investimenti: bisogna spendere i fondi europei per creare infrastrutture sia fisiche sia sociali, quindi per sostenere la scuola, la famiglia e la sanità pubblica. E poi occorre incentivare le politiche industriali per far ripartire gli investimenti e pensare l'Italia come un grande polo logistico per il Mediterraneo. È necessario anche mettere la parola fine sulle autonomie differenziate che dividerebbero ulteriormente il Paese”.

Il numero uno di Cgil è convinto che occorre rimettere al centro dell'agenda politica il tema del lavoro, ripartendo da una “seria discussione sulla prevenzione per evitare incidenti e morti bianche”.

“Deve tornare a prevalere un'idea di giustizia sociale e i contratti collettivi di lavoro devono essere lo strumento che regola i rapporti sociali. I lavoratori, lo ricordo, hanno tutti gli stessi diritti e le stesse tutele; la concorrenza si deve fare sui prodotti e sulla ricerca, non più sulla pelle delle persone”, ha aggiunto.

393 - inaugurazione gdl 2-2

Nel suo discorso sono rientrati anche i nodi della lotta al caporalato, che comprende gli appalti pubblici, e la necessità di una riforma fiscale che faccia “pagare di più a chi possiede di più”, in una logica di progressione, affiancata da una seria azione di contrasto all'evasione fiscale.

Il Sud, a detta del ministro Provenzano, è “il luogo in cui si combinano tutte le disuguaglianze sociali e il lavoro è la leva per eliminare queste profonde disparità”. “La politica e la sinistra devono ripartire dal lavoro perché senza di esso non vi sarà un futuro. Io non mi rassegno a veder partire i giovani all'estero: il mio ministero ha il dovere di combattere queste storture e lottare contro l'emigrazione, rinnovando i contratti di lavoro e aprendo un serio confronto su una possibile riforma dello Statuto dei lavoratori”.

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