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"Neoregionalismo antidoto allo spreco e per istituzioni più vicine ai territori"

Nella conferenza di presentazione del ddl sul riordino territoriale ed istituzionale, Paolo Pagliaro rilancia la sfida del suo movimento e propone l'istituzione di 30/36 regioni a statuto speciale: "La politica risolva i problemi"

Roma - "Una giornata importante": la definisce così quella di ieri il presidente del movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro, durante la conferenza stampa presso la Camera dei Deputati, assieme al sottosegretario Walter Ferrazza e il coordinatore nazionale del Mir, Gerardo Meridio, per la presentazione del ddl sul riordino territoriale ed istituzionale.

Per Pagliaro, infatti, la questione della organizzazione statale s'incrocia con il "problema culturale", in quanto ci sono aree del Paese che hanno visto sfumare, in sede Costituente e anche dopo, "la possibilità di vedersi riconoscere un'indipendenza sociale, culturale e politica necessaria per la specialità delle proprie radici". La bontà dell'idea di riordino territoriale e istituzionale starebbe ancora, secondo Pagliaro, nell'incapacità dello Stato odierno di rispondere alle esigenze dei territori.

La proposta tenterebbe di offrire risposte a queste esigenze: "In questi mesi di lavoro - ha affermato - a fianco delle migliori sensibilità e professionalità e della società geografica italiana, abbiamo cercato di sognare un'Italia moderna, in grado di raccogliere la sfida europea con regioni forti e operose. Inutile ricordare gli scandali che stanno attraversando lo stivale sugli sprechi degli enti, così come la tanto annunciata abolizione delle Province, che anche se portata a termine non esaurirebbe il ciclo riformatore di cui abbiamo bisogno".

La proposta prevede l'istituzione di 30/36 Regioni a statuto speciale, con "maglie anti-sprechi molto strette" ed una loro riorganizzazione dei confini "rispettosa delle piattaforme geo-economiche e delle identità fino ad oggi vive seppur represse". Il ruolo delle regione viene ripensato sulla base del principio di "prossimità" ai territori e alle persone: "Oggi è chiaro - afferma Pagliaro - che il regionalismo pensato nella Costituente sia oltremodo inadatto ad offrire ai cittadini i servizi che meriterebbero per l'ammontare, sempre più salato, delle tasse pagate".

"Tocca alla politica - ribadisce Pagliaro -, adesso, dire cosa vuol fare: se continuare a non risolvere i problemi, o se regalare al Paese uno sforzo da statisti e affrontare l'iter di approvazione senza snaturare i capisaldi della proposta".

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