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Tagli in corsia: Scorrano presidio sanitario dell’area adriatica. Il Comune contro Asl

Conferenza stampa del sindaco, Antonio Mariano, e del consigliere delegato Mario Pendinelli. E' forte il timore che l'ospedale diventi l'agnello sacrificale del prossimo riordino voluto dalla Regione. Chieste le dimissioni dei direttori dell'azienda

LECCE – Un disegno prestabilito per depotenziare l’ospedale di Scorrano fino a renderlo l’agnello sacrificale del prossimo piano di riordino. E’ questo il sospetto dell’amministrazione comunale guidata da Antonio Mariano che oggi ha tenuto una conferenza stampa, a Palazzo Adorno, assieme al consigliere Mario Pendinelli (nella foto, sotto), che ha la delega alle questioni sanitarie, e al presidente dell’assise comunale, Mirko Urso. 

Sul banco degli imputati i vertici della Asl salentina per i quali sono state invocate le dimissioni. Per i rappresentati istituzionali di Scorrano, sono infatti il direttore generale, quello sanitario e quello amministrativo ad aver “portato allo sfascio il livello di assistenza ospedaliera di un’intera area geografica. Il riferimento è alla dorsale adriatica del territorio provinciale, praticamente tagliata fuori dalla linea immaginaria che parte da Lecce e termina a Tricase passando per Copertino, Galatina, Gallipoli e Casarano.

Nell’ultima apparizione nel Salento, l’assessore regionale, Donato Pentassuglia, aveva incontrato gli amministratori di tutti i comuni interessati, sia sede di ospedali che di distretto socio sanitario per discutere con loro di quella che al momento resta solo una bozza di un piano che comunque ha già sollevato numerose proteste. E quello di Scorrano, alla fine, sarebbe il nosocomio più ridimensionato in un riassetto generale che, almeno dal punto di vista dei posti letto, non cambierebbe poi tanto i numeri degli altri ospedali.

Scorrano-7Ma gli amministratori di Scorrano non ci stanno e ricordano come il loro territorio abbia già subito la chiusura di Maglie e Poggiardo, declassati a distretti. Eppure le statistiche del 2013, ha sottolineato Pendinelli, collocano l’ospedale di Scorrano in linea con le altre strutture: per quanto concerne l’indice di utilizzo dei posti letto è anzi il più utilizzato rispetto a Gallipoli, Copertino, Galatina e Casarano.

Salvaguardare quindi le esigenze di un bacino di utenza di 150mila abitanti: questa la parola d’ordine agitata in conferenza dove sono state prese in esame tutte le questioni relative all’ospedale: dalla mancanza di primari, presenti solo in tre reparti, allo stallo degli interventi di edilizia sanitaria, già programmati ma mai eseguiti per la colpevole inerzia – dicono a Scorrano – dell’azienda sanitaria. E’ come, insomma, se da tempo qualcuno, consapevole di un destino già segnato per l’ospedale, avesse già deciso che non vale la pena effettuare lavori, rimpiazzare personale che va in pensione, acquistare apparecchiature tecnologiche per i servizi ai pazienti. 

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