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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Xylella, appello agli agricoltori dalla Regione: "Attuate le linee guida"

Incontro a Lecce con il comparto olivicolo salentino. A disposizione del commissario straordinario per l'emergenza, di prossima nomina, ci sono 13 milioni. Ma il contenimento del batterio dipende in gran parte dalle buone pratiche agronomiche

LECCE – Fronte comune sulla questione della Xylella fastidiosa. Più che una consapevolezza, si tratta di una sollecitazione, partita con chiarezza durante l’incontro, prima con la stampa e poi con gli operatori di settore, organizzato dalla Regione Puglia a Lecce: presenti il direttore dell’Area Politiche Sviluppo Rurale, Gabriele Pagliardini, e Antonio Guario dell’Osservatorio Fitosanitario regionale. Assente l'assesore Fabrizio Nardoni, la cui presenza in conferenza era pure stata annunciata.

L’appuntamento odierno è servito per fare il  punto sulla diffusione del batterio che provoca il disseccamento degli ulivi, sgomberare il campo da ombre che in campagna elettorale sono sempre incombenti, dar conto delle procedure in corso, delle risorse disponibili e delle azioni – le cosiddette pratiche agronomiche - che i proprietari e i conduttori devono mettere in atto per contenere la moria delle piante e la linea di avanzamento della zona infetta. La Regione agirà in via sostitutiva, attraverso l'Agenzia regionale per le Risorse idriche e forestali, e questo aspetto è molto importante perché i terreni mal curati o incolti sono vittime facili del batterio. 

Senza la partecipazione attiva degli olivicoltori sarà impossibile limitare i danni: da questo punto di vista il messaggio partito oggi è quello di non attendersi un soggetto terzo con poteri salvifici, ma di porre in essere le linee guida che sono state adottate già a luglio scorso. Una terapia contro il patogeno da quarantena Xylella fastidiosa, infatti, non esiste, ma ci sono misure efficaci e anche piuttosto semplici – dagli insetticidi alla corretta potatura, ad esempio - per rallentare la proliferazione degli insetti come la Sputacchina media che sono vettori del batterio, ma anche delle specie, come il Rodilegno giallo, e di alcuni funghi parassitari che ostacolano il flusso della linfa favorendo quindi l’indebolimento della pianta.

Il Salento è in quarantena

Ad oggi praticamente tutta la provincia di Lecce è in quarantena: non perché tutti e 95mila gli ettari di uliveto della provincia (260mila ettari circa) siano infetti,  ma perché i focolai in cui la sintomatologia delle piante è palese sono oramai così diffusi da non far ritenere inutile un isolamento per punti. Non bisogna dimenticare che oltra all’ulivo, sono sotto attacco anche altre specie: dal mandorlo al ciliegio passando per l’oleandro, per citare le più note.

Come noto è stato individuata una zona di frontiera, larga un chilometro, che rappresenta il confine settentrionale della zona infetta dalla zona definita “cuscinetto” (ampia due chilometri) e che è considerata indenne dal batterio. La trincea della battaglia in corso contro un nemico invisibile all’occhio umano è dunque quella frontiera dove l’eradicazione della pianta infetta o con sintomi, come del resto imposto dalla normativa comunitaria, è considerato l’unico rimedio possibile.

Anzi, proprio per quanto riguarda l’abbattimento, è parso chiaro che la Regione sta cercando di prendere tempo considerandolo una misura inutile, soprattutto nella zona infetta dove pure si dovrebbe fare, e dispendiosa di risorse che invece possono essere meglio impiegate. Pagliardini ha garantito che sarà chiesto all’Unione Europea, nell’incontro previsto a fine mese, di rivedere la propria posizione sull’estirpazione.

Il commissario e le risorse

La nomina del commissario straordinario avverrà attraverso un’ordinanza del prefetto Gabrielli, responsabile della Protezione civile, subito dopo l’emanazione del decreto del ministro Martina sullo stato di emergenza. Sono i tempi della burocrazia, ma è la prima volta che in ambito comunitario si arriva ad un tale livello di allerta per una fitopatia.

plateaxylella-2Il commissario avrà una dotazione finanziaria di circa 13 milioni di euro. A lui spetteranno le decisioni operative, compiti di coordinamento ma anche poteri in deroga: la Regione pensa infatti che possa studiare anche ipotesi di esenzioni fiscali per rispondere così a precise richieste del mondo olivicolo. Un tema molto avvertito dalla “base” è anche quello del ristoro economico dei danni subiti. Anche questo sarà un compito specifico del commissario, suddiviso in due fasi, quello della segnalazione da parte del conduttore o del proprietario, con la collaborazione delle associazioni di categoria, e quello dell’accertamento. 

Per quanto concerne la questione delle ricadute negative che la vicenda della Xylella sta comportando sull’esportazione dell’olio, Pagliardini ha assicurato che la Regione sta facendo pressioni sul ministero affinché vengano attivati i consueti canali diplomatici: come sta accadendo, ad esempio, con l’Algeria dopo il recente blocco delle importazioni di barbatelle.

Le reazioni: il disincanto di Copagri

A margine dell’incontro odierno è arrivata la nota di Fabio Ingrosso, presidente di Copagri Lecce: “Non c’è orgoglio, ma solo una buona dose di tristezza nel dover prendere atto che quanto ribadito oggi dalla Regione Puglia in merito alla lotta alla xylella l’avevamo detto con cognizione di causa nel luglio dello scorso anno. Ciò significa che abbiamo perso mesi preziosi di lotta al batterio killer, tempo che avremmo potuto impiegare per tutelare meglio il nostro territorio e le imprese agricole che vi operano”. Forte anche il rammarico per la presa d'atto che il ritardo nell'affrontare la questione Xylella coincide con l'avvio dell'Esposizione universale di Milano. 

“Ribadiamo, ancora una volta – sottolinea Ingrosso -, l’importanza della coltivazione dei terreni, delle prassi di buona manutenzione dei medesimi, della necessità di controlli da parte del corpo forestale dello Stato, della collaborazione dell’Arif, della necessità improcrastinabile del rinvio del pagamento dell’Imu sui terreni agricoli, dell’abbattimento delle accise sul gasolio e dell’accelerazione di pacchetti agevolativi per il pagamento di oneri contributivi sul personale, anche di nuova assunzione, quanto mai indispensabile per le attività di potatura”.

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