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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Congedo e Messuti, trattativa a buon fine. Salvemini: “Come una classe dominante”

Il secondo classificato alla primarie è riuscito a far pesare il suo risultato del 17 marzo. Non si dimostra sorpreso il candidato progressista che precisa: "Con Delli Noci abbiamo un'idea di città"

LECCE – Nonostante la conferenza stampa sia stata annunciata per mercoledì, l’accordo sembra cosa fatta: Gaetano Messuti ha incassato il via libera dalle segreterie regionali alla richiesta di quattro assessorati più l'incarico di vice sindaco nel caso di vittoria di Saverio Congedo alle amministrative di fine maggio.

Perché ci sia stato bisogno di una trattativa tra il primo e il secondo classificato delle primarie del centrodestra, competizione comunque garantita da un patto di fedeltà tra i partecipanti oltre che da una storia condivisa, si spiega con la capacità “contrattuale” di Messuti che ha voluto far pesare, uno a uno, i suoi 2814 voti.

Per questo ciò che sembrava ovvio è diventato a un certo punto talmente complicato da far pensare anche a un accordo di desistenza direttamente con il governatore Emiliano, secondo lo schema oramai consumato di allargamento della sua coalizione anche alle espressioni più moderate del centrodestra, in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. 

In attesa di conoscere, mercoledì mattina, le dichiarazioni del diretto interessato e  gli eventuali retroscena, sulla vicenda è intervenuto Carlo Salvemini, il candidato della coalizione civica e progressista: “Non mi sorprende che abbiano siglato un accordo politico partendo dagli equilibri di una eventuale giunta: è perfettamente coerente con la loro idea di governo che pone la preoccupazione per gli equilibri interni agli interessi della città, che antepone il con chi al cosa fare”. 

E, a chi gli oppone l’alleanza con Alessandro Delli Noci come conseguenza dello stesso modo di fare, Salvemini replica: “L'accordo che con Alessandro abbiamo raggiunto e condiviso con tutta l'alleanza è costruito sul riconoscimento del lavoro svolto, sul valore di una intesa che è divenuta programmatica e politica, sull'idea di futuro per Lecce che presentiamo ogni giorno insieme. Il ruolo di vice sindaco già assegnato in caso di vittoria è la rappresentazione pubblica di un intesa che è stata già esperienza di governo: è un patto per la città”.

Tra i più acerrimi critici del candidato progressista c’è Massimo Fragola, che pure ha fatto parte della maggioranza di Salvemini come consigliere di Andare Oltre (lista che era parte del raggruppamento che sosteneva Delli Noci al primo turno nel 2017) e che adesso sostiene Congedo. In un commento al post di Salvemini sulla vicenda della trattativa, Fragola ha scritto con tono provocatorio: “Queste barzellette puoi raccontarle solo ai tuoi adepti. Sei bravissimo a mistificare la realtà. Ti riesce davvero bene”.

Salvemini invece vede una profonda differenza tra i due contesti: “Chi sostiene che i due accordi siano della stessa natura, si nutrano delle identiche premesse, si fondano sugli stessi principi e valori, elude la differenza che c'è tra il proporsi come classe dirigente al servizio della propria comunità e invece il rappresentarsi come classe dominante che intende appropriarsi dei destini della comunità confondendoli con i propri: saranno i cittadini a dirci cosa preferiscono per Lecce”. 

La replica di Congedo

A stretto giro di posta la replica di Congedo: "Salvemini prova maldestramente a far dimenticare la tattica subdola messa in campo due anni fa da lui e Delli Noci, quella di far finta di presentarsi divisi al primo turno, per poi trovare l’accordo sulle poltrone per il secondo. Bisogna riconoscere che si trattò di un gran bel coup de théâtre. Ma, mi chiedo, il ruolo di vicensindaco, con delega ai lavori pubblici, non sarà mica stato estratto a sorte da un cilindro? Si trattò evidentemente di un accordo politico, con tanto di poltrone, ma annunciato solo dopo la riuscita recita del primo turno. Una recita di cui tutti conoscono il regista: Michele Emiliano, governatore di Puglia, dominus del partito di Salvemini e padre politico di Delli Noci. Regista che, come è noto, anche in questa tornata sta provando a mettere in scena nuove sceneggiature senza badare a spese di allestimento, compreso il suo ruolo istituzionale".

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