Consiglio comunale, non passa l'assestamento di bilancio. Tregua sulla Lupiae
Pomeriggio di tensioni politiche a Palazzo Carafa. La maggioranza va sotto su un punto all'ordine del giorno e il sindaco invita il consiglio a presentare una mozione di sfiducia. Poi l'accordo sulla partecipata
LECCE – “Il consiglio comunale tutto considera la Lupiae Servizi patrimonio inestimabile e inalienabile dell’amministrazione comunale e della città di Lecce, e intende tutelare a pieno le esperienze e le professionalità dei suoi lavoratori. Intende inequivocabilmente manifestare la propria volontà affinché la Lupiae Servizi possa continuare da società pubblica la propria attività per gli anni a venire così come svolto fino a oggi. Impegna il sindaco e l’amministrazione al rinnovo delle convenzioni riproposte dalla società per almeno cinque anni, per un importo non inferiore a otto milioni di euro in continuità aziendale ed entro la scadenza delle stesse, finalizzato allo sblocco immediato degli stipendi. Si chiede inoltre l’aumento della produttività e della qualità dei servizi svolti”.
Si chiude con l’approvazione all’unanimità di questo documento unitario il lungo e tormentato pomeriggio del Consiglio comunale di Lecce, che sembra segnare una svolta, almeno politica e di intenti, sul futuro della Lupiae Servizi.
A creare problemi e inviare un chiaro messaggio politico al sindaco, è la mancata approvazione del terzo punto all’ordine del giorno, quello sull’assestamento di bilancio. Il riscontro della votazione è un colpo diretto al governo cittadino, con sedici voti contrari e tredici favorevoli, con il centrodestra che raccoglie i due voti del gruppo Prima Lecce. Il sindaco coglie il significato politico della votazione, ed evidenzia “l’inesistenza di una maggioranza”. Poi ribadisce l’impegno a proseguire sino a quando la questione della Lupiae non sarà risolta, invitando chi lo ritiene causa ed ostacolo alla risoluzione dei problemi, a presentare una mozione di sfiducia o a raccogliere le firme per mandarlo a casa. La seduta vien quindi sospesa e si giunge al documento unitario. Una tregua armata in vista della prossime settimane, in cui in aula si discuterà del piano di ristrutturazione della partecipata del Comune.