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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Crisi Alba Service: nominato il commissario, si punta al tavolo istituzionale

Il Consiglio provinciale ha adottato il Bilancio, l'opposizione chiede la convocazione della 2° Commissione per il pagamento di un acconto sugli stipendi dei lavoratori

LECCE – Il Consiglio provinciale ha ufficialmente adottato il Bilancio di previsione 2016 dell’ente (corredato dal Dup, il documento unico di programmazione). La seduta, convocata questa mattina, ha visto l’esclusiva partecipazione della maggioranza che ha votato il punto dell’ordine del giorno (affrontato per primo nella scaletta) all’unanimità. Con la totalità dei voti, il Consiglio ha anche approvato il Piano esecutivo di gestione ed il Piano dettagliato degli obiettivi per l’esercizio finanziario 2016. Il presidente Gabellone ha poi informato l’assise dell’avvenuta nomina del commissario liquidatore della società Alba Service, Gianfranco Conte. Una nomina, a detta dell’opposizione, “obbligatoria e sopraggiunta in ritardo”.

Sul punto il consigliere d’opposizione Nunzio ell’Abate non ha espresso parole tenere: “Gabellone è stato messo all’angolo e si è trovato costretto a nominare il dottor Conte perché stretto nella morsa del collegio sindacale e del tribunale. La minoranza in Consiglio ha più volte esortato il presidente a procedere dopo le dimissioni di Mauro Spagnulo e finora si è perso solo del tempo, mentre cresce l’esasperazione dei lavoratori rimasti al verde”. L’istanza di fallimento chiesta per la società partecipata, lo ricordiamo, è stata rigettata dal tribunale di Lecce perché non era un atto di competenza del presidente del collegio sindacale cui è affidata la sola amministrazione ordinaria. “Solo il commissario liquidatore avrebbe potuto presentare l’istanza per cui al presidente del collegio non rimaneva che procedere con la convocazione dell’assemblea dei soci di Alba Service (la quale non si è presentata per ben 2 volte) e a quel punto rimettere la nomina del nuovo commissario nelle mani del presidente del tribunale”, puntualizza Dell’Abate.

Al netto di questa complessa procedura formale, arrivati a questo punto, la minoranza in Consiglio ha avanzato delle precise richieste a Gabellone: la convocazione di un tavolo di crisi per Alba Service; la convocazione, per tramite del liquidatore, dell’assemblea della società partecipata per l’approvazione del bilancio di esercizio 2015-2016 ed il pagamento di un acconto sugli stipendi pregressi dei lavoratori, nei limiti delle somme disponibili. I dipendenti non ricevono lo stipendio, infatti, da oltre un anno e i sindacati, insieme all’opposizione in Consiglio, ritengono che le somme in bilancio (700 mila euro) destinate ad Alba Service possano essere sufficienti per il versamento immediato di una o due mensilità arretrate. Su questo punto in particolare i consiglieri Gabriele Caputo, Sergio Signore, Danilo Scorrano, Antonio Coppola, Giovanni Siciliano, insieme al già citato Nunzio Dell’Abate, hanno chiesto la convocazione urgente della 2° Commissione consiliare.

In buona sostanza anche oggi gli animi si sono surriscaldati all’interno di palazzo dei Celestini al punto che alcuni rappresentanti della minoranza hanno voluto incontrare nuovamente il prefetto per cercare di sbrogliare la complessa matassa della società partecipata dall’ente di Palazzo dei Celestini. Alba Service infatti, alla luce delle ultime novità legate ad una sentenza della Corte costituzionale sulla “riforma Madia”, non solo non potrebbe essere portata al fallimento, ma a detta delle parti sociali dovrebbe riprendere servizio a pieno regime.

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