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Darsena di San Cataldo, una cooperativa si offre come gestore stagionale

Dopo 10 mesi di "autogestione" si cerca una via d'uscita alle soglie dell'estate. In attesa del nuovo bando, il soggetto proponente, che non ha fini di lucro, si farebbe carico dell'assunzione dei sei lavoratori in attività

LECCE – Almeno per i mesi estivi la darsena di San Cataldo, senza gestione dal 31 di agosto scorso, potrebbe ritrovare nuovo slancio. La cooperativa di pescatori del Capo di Leuca “Finibus Terrae” – presidente e legale rappresentante Simone Ciardo – ha avanzato formale richiesta all’amministrazione comunale per ottenere una gestione “stagionale”.

La proposta è emersa questa mattina in commissione Controllo, dove l’assessore con delega al Patrimonio, Attilio Monosi, ha espresso un certo ottimismo rispetto alla soluzione proposta, fatto salvo il parere di regolarità tecnica che sarà sollecitato agli uffici. L’esponente del governo ha messo in chiaro anche che solo di recente la competenza sulla darsena è tornata al settore Patrimonio, essendo stata precedentemente assunta da quello dei Lavori Pubblici che aveva predisposto il bando per la gestione della darsena aggiudicato poi dalla società Marina di Portisco.

Ma l’affidamento è saltato perché tra la società e il Comune c’è stata un’interpretazione divergente della cosiddetta clausola sociale: secondo Palazzo Carafa era sufficientemente chiaro che la nuova gestione avrebbe dovuto assumere a tempo pieno i sei lavoratori della darsena; secondo Marina di Portisco no. Nonostante tentativi di trovare un compromesso, alla fine il tavolo è saltato e il bando è stato revocato.

Nelle more si è proceduto ad una sorta di autogestione, come hanno confermato oggi tanto l’assessore quanto il presidente della commissione, Antonio Rotundo. Ma non è una situazione che può essere prolungata perché la struttura rischia di degradarsi irrimediabilmente: ci sono 250 posti barca, 100 posti auto e un piccolo impianto per il rifornimento di carburante oltre ai locali per la sorveglianza e il bar.

Rispetto all’ipotesi di soluzione prospettata oggi, però, sono state fatte alcune precisazioni e sollevate perplessità: il consigliere di maggioranza, Bernardo Monticelli Cuggiò, ha auspicato che la procedura per la redazione del nuovo bando, in vista dell’assegnazione definitiva, non venga comunque ritardato da un’eventuale gestione temporanea. Giampaolo Scorrano, di Io Sud, si è invece chiesto come mai una cooperativa senza scopo di lucro, perché tale è la “Finibus Terrae”, dovrebbe assumersi l’onere di un servizio che ha generato sempre perdite. Monosi ha fornito una parziale risposta all’interrogativo posto da Scorrano, sottolineando come la gestione avverrebbe senza la corresponsione di un canone di affitto e dunque porterebbe al risparmio di circa 40mila euro all’anno. Per Antonio Torricelli, del Pd, sarà necessario verificare la solidità economica del proponente, magari accedendo ai bilanci degli ultimi tre anni.

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