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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Corte dei Conti, Vendola: "Possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno"

"Sono contento del riconoscimento di un lavoro importante che abbiamo fatto: la Regione in un anno è riuscita a far fronte a un piano di rientro dal disavanzo sanitario che avrebbe fatto tremare le vene ai polsi di chiunque"

BARI - “Noi dobbiamo vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto. Tuttavia, quando ci riconoscono che abbiamo fatto un avanzamento, possiamo permetterci di vedere il bicchiere mezzo pieno”. E’ il commento del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, sulla relazione della Corte dei conti. "Sono molto contento - ha detto - del riconoscimento di un lavoro importante che abbiamo fatto: la Regione Puglia in un anno è riuscita a far fronte a un piano di rientro dal disavanzo sanitario che avrebbe fatto tremare le vene ai polsi di chiunque".

"Un piano - ha sottolineato - che ha comportato la chiusura di ventuno ospedali e il taglio di 2mila e 400 posti letto. La Puglia ha fatto in un anno ciò che Regioni del Nord hanno fatto in dieci anni perché l'abbattimento del 60 per cento del disavanzo in un anno, è uno dei risultati più significativi di questa amministrazione".

Vendola ha poi ricordato “il riconoscimento sul lavoro importante che abbiamo fatto con la rinegoziazione dei bond con la banca d'affari Merril Linch che rappresentava una ipoteca di morte per l'ente Regione Puglia; e il riconoscimento dell'assemblea legislativa della Puglia e della politica pugliese come punto più alto di virtuosità in quanto ad abbattimento dei costi della politica".

“La necessità degli strumenti e delle prospettive di controllo, verifica, monitoraggio e repressione per tutto ciò che è irresponsabilità, dissennatezza, spreco e corruzione nella vita pubblica, soprattutto nell'amministrazione del denaro dei cittadini, è un punto cruciale", ha proseguito il presidente.

“Oggi queste funzioni di controllo, giudizio e repressione della Corte dei conti - ha aggiunto - sono state molto ampliate dal legislatore. E credo che anche il tema del controllo preventivo è un altro punto di svolta molto importante. Oggi tutto quello che noi facciamo per mettere sotto controllo la politica perché non possa violare costantemente, quasi fisiologicamente i propri doveri, rischia di essere inutile se, accanto a trasparenza e regole che riguardino la politica, non introduciamo trasparenza e regole che riguardano i mercati finanziari".

"Personalmente - ha aggiunto - ritengo che, oltre a vivere il tema del porre un limite all'arbitrio della politica, oggi tutti dovremmo riflettere su come porre molti limiti all'arbitrio della finanza. Perché il tema vero è che la corruzione nasce dentro un processo di indebolimento della politica. La politica - ha concluso Vendola - è una attività notarile di ratifica di decisioni assunte in sedi extra-istituzionali, ed è la descrizione impotente di questo dominus assoluto che è la finanza, la quale si sottrae a qualunque elemento di trasparenza e regolamentazione".
 

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